Bruno Vespa: “Governo di unità nazionale o rischio secessione”
“Non vorremmo che quando la rissa finirà, sul campo restasse il cadavere dell’Italia”. Bruno Vespa avverte maggioranza e opposizione: “Nell’ora più buia della Seconda guerra mondiale Winston Churchill guidò un governo di unità nazionale. La stessa cosa fece Giulio Andreotti nell’ora più buia del terrorismo. Vinsero entrambi. Non occorre spiegare perché oggi ne avremmo un disperato bisogno”, quindi risparmiateci almeno questi duelli da “medio evo”, scrive nel suo editoriale su Il Giorno.
Al Parlamento europeo, continua il direttore di Porta a Porta c’è stato un disastro: “La Lega si è sbagliata votando contro gli eurobond che ha sempre richiesto. Forza Italia l’ha imitata dicendo che si trattava di un emendamento dei Verdi e perciò inaccettabile. Insieme con il Pd, ha invece votato i fondi della ripresa (Recovery Bond) e ha aperto uno spiraglio al Mes senza condizionalità. Qui Lega e Fratelli d’ Italia hanno votato contro, il M5S si è astenuto ma alcuni dei suoi membri hanno votato contro”.
Morale, “l’unica cosa seria sono i miliardi a pioggia che ci dà la Banca Centrale europea comprando i nostri titoli come ai tempi di Draghi. Sarà sufficiente? Per il resto, i soli soldi arrivati sono i 600 euro agli autonomi. Si parla di un gettone a fondo perduto di 10mila euro per 400mila aziende: il doppio di quante basterebbero ad esaurire il plafond di 25mila euro al 100 per cento di garanzie. Se lo Stato non userà lo stesso ombrello per i prestiti maggiori gli interessi saranno troppo alti per la gran parte di aziende. E se non darà contributi a fondo perduto – a cominciare dal turismo – arriveremo al collasso”. Peggio, conclude Vespa, “la Provincia di Bolzano ha annunciato che si terrà i 470 milioni di tasse che dovrebbe versare allo Stato per farne bond regionali contro il coronavirus. Il Veneto ribolle, la Lombardia è una polveriera. Se si lasciasse passare questo principio, ci sarebbe la secessione”.