Usa, in Michigan rivolta contro la quarantena. Cittadini armati protestano in strada (Video)
Lansing, 16 apr – Lo Stato del Michigan come San Paolo in Brasile. Stanchi delle misure di distanziamento sociale e delle limitazioni delle libertà individuali messe in atto per arginare il coronavirus, ieri migliaia di cittadini sono scesi in strada nella capitale Lansing per una gridlock protest, una forma di protesta che si svolge a bordo della propria automobile per creare ingorghi di traffico al suono martellante dei clacson. Un modo per manifestare dissenso e mantenere il distanziamento sociale, ognuno chiuso nell’abitacolo del proprio veicolo – anche se molti, alla fine, sono scesi dalle auto per intonare slogan di fronte alla sede del governo statale.
I manifestanti – perlopiù sostenitori di Trump e molti dei quali armati – erano coordinati dai movimenti conservatori Michigan Conservative Coalition and Michigan Freedom Fund. Tutti sono concordi su di un punto: la quarantena sta mettendo in economicamente in ginocchio lo Stato, causerà la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e sta ledendo in maniera intollerabile i diritti civili degli americani. Bisogna riaprire tutto. E il Michigan non è il solo Stato: si hanno notizie di piccole manifestazioni in North Carolina, a Raleigh, e nel Wyoming. Ma la rabbia sta montando ovunque.
Gli abitanti di Lansing si sono diretti con auto e pick-up nelle strade intorno alla sede del governo statale, mostrando cartelli con scritto «la libertà persa una volta è persa per sempre», e «la sicurezza senza libertà si chiama prigione».
Il dito accusatore è puntato contro il governatore dem Gretchen Whitmer, che settimana scorsa ha esteso le restrizioni – tra le più dure d’America – fino al 30 aprile, aggiungendo altre limitazioni. «Dobbiamo essere molto aggressivi con questo virus se vogliamo salvare il maggior numero possibile di vite. Non c’è cura, non c’è vaccino – spiega la Whitmer – ognuno deve fare la propria parte». Il Michigan conta più di 28mila casi accertati di Covid-19 – al quarto posto negli Usa– ed è il terzo Stato con il maggior numero di vittime, più di 1.900.
Ma chi protesta la pensa diversamente; la popolazione scesa in strada è più preoccupata di non avere cibo da mettere sulla tavola ai propri figli, o di perdere il tetto sulla propria testa. «Ho una piccola impresa, e il governatore mi ha fatto chiudere tutto – dice un manifestante ai microfoni della Cnn – capisco quanto sia importante contrastare il virus, ma siamo arrivati ad un punto in cui stiamo chiudendo troppo, e non potremo più tornare indietro». Ovunque, clacson che suonano incessanti e lo slogan «lock her up!» (Rinchiudetela!) rivolto alla Whitner, che ha criticato il raduno poiché a suo dire mette a rischio la sicurezza; nessuno dei manifestanti, infatti, indossava mascherine. La protesta è stata però pacifica nonostante alcuni momenti di tensione.
Cristina Gauri