L’Anpi torna alle origini: resistenza sì, ma da casa. “Il 25 aprile cantate Bella Ciao alla finestra”
Roma, 14 apr – “Il 25 aprile #bellaciaoinognicasa alle ore 15”. Eccolo, il flashmob della “liberazione” che tutti gli italiani attendevano – lo attendevano così tanto che dalle terrazze, da un mese a questa parte, pur di non cantare la sgradevole canzoncina partigiana gli italiani hanno estratto dalla naftalina la Macarena. No, dico, qualcuno di voi l’ha sentita intonare da vicini e dirimpettai negli ultimi 40 giorni, affacciandosi al terrazzo intorno alle 18? Ecco, questo dà l’esatta misura di quanto gli italiani siano affezionati a Bella Ciao. In una scala di gradimento, azzarderemmo che potrebbe collocarsi subito dopo al coronavirus stesso.
Il suddetto flashmob, lanciato dalla presidenza e dalla segreteria nazionale dell’Anpi nel 75° anno della “liberazione”, è corredato di un appello in cui si richiede l’adesione alle associazioni, ai sindacati, ai partiti, ai movimenti “che si riconoscono nei valori della Resistenza, della democrazia e della Costituzione”. L’orario è simbolico: ogni anno, infatti, a Milano proprio alle 15 parte il grande corteo nazionale, che quest’anno non si terrà. Una cosa è sicura: da quest’anno i “partigiani” ritornano ai fasti di un tempo, quando cioè la “resistenza” la passavano imboscati. Fienili, grotte e pollai hanno lasciato il posto a loft e attici…ma sempre di imbosco si tratta.
“L’Italia ha bisogno, oggi più che mai, di speranza, di unità, di radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione – si legge nel testo dell’appello – Il 25 aprile arriva con una preziosa puntualità. Arrivano le partigiane e i partigiani, il valore altissimo della loro memoria. L’Anpi chiama il Paese intero a celebrarlo come una risorsa di rinascita. Di sana e robusta rinascita. Quest’anno non potremo scendere in piazza ma non ci fermeremo. Il 25 aprile alle ore 15, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, invitiamo tutti caldamente ad esporre dalle finestre, dai balconi il tricolore e ad intonare Bella ciao. In un momento intenso saremo insieme, con la Liberazione nel cuore. Con la sua bella e unitaria energia“. Vedremo quanti italiani saranno interessati a partecipare. Nel caso, basta aprire le finestre e suonare a palla l’Inno di Mameli.
Cristina Gauri