L’ira della Meloni: “Il discorso di Conte è da regime totalitario”
Giorgia Meloni è furiosa per lo show televisivo andato in onda ieri sera, quando Giuseppe Conte ha sfruttato l’annuncio del prolungamento del lockdown fino al 3 maggio per sfogarsi duramente contro l’opposizione.
Il premier non ha usato mezzi termini per andare all’attacco di Matteo Salvini e della leader di Fratelli d’Italia, a suo giudizio colpevoli di aver diffuso “menzogne” sul Mes. Ma al presidente del Consiglio, probabilmente turbato per l’Eurogruppo infuocato che ha visto l’Italia piegarsi al fronte dei rigoristi, ha risposto in maniera altrettanta netta la presidente di FdI: “È successo qualcosa di inaudito. Un punto di non ritorno nella nostra democrazia. Una cosa così è fuori dal mondo, è degna di un regime totalitario!”.
L’avvocato ha esordito dicendo che il fondo salva-Stati non è stato istituito qualche ora fa, ma nel 2012 quando al governo c’era Mario Monti: “Io ho detto che all’Eurogruppo è stato detto sì a uno strumento che il governo dichiarava di non prendere in considerazione. Ed è la verità”. Ora la sua speranza è quella di avere la stessa visibilità: ha chiesto alla Rai di concederle “lo spazio per replicare, in diretta tivù, a un attacco spropositato. Gestire molto potere gli ha dato alla testa. È saltata ogni regola”.
“Mozione per escludere il Mes”
L’ex ministro per la Gioventù anche nella giornata di ieri aveva esplicitato il proprio sostegno nei confronti del capo del governo giallorosso: “Faceva bene a dire che se l’Europa fosse rimasta sorda avremmo fatto da soli, che era giusto lottare perché l’Italia non fosse umiliata e che non andava attivato il Mes. Ero dalla sua parte”. Perciò l’ha accusato di fare propaganda per tentare di incrementare la propria popolarità: “Io non ne ho bisogno. Io sono una patriota, so quanto è difficile battersi per il proprio Paese e non sono stata io a fare i salamelecchi alla Merkel, ma lui”. Comunque Conte ha più volte ribadito che non cederà sulla richiesta di un fondo per la ripresa finanziato con gli Eurobond: “Se la vincerà sarò contenta, perché amo l’Italia. Ma per vincere questa battaglia c’era bisogno di una piazzata del genere?”.
Brutto clima in un momento emergenziale che sta colpendo l’intero Paese. Il centrodestra si è mostrato da subito collaborativo, presentendo proposte concrete e senza interessi di parte: “Sono state respinte tutte. Nel Cura Italia c’è stata una chiusura ideologica nei nostri confronti”. Bisogna adesso vedere l’evolversi della situazione per quanto riguarda il decreto Liquidità: il timore è che che si risolva “con un affare per le banche e molto meno per chi chiede prestiti, che magari serviranno a pagare proprio prestiti pregressi concessi dalle banche”. La Meloni infine, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha sostenuto che senza strumenti idonei l’Europa non c’è più: “Non si ceda a patti umilianti. Vogliamo che Conte venga in Aula e si voti una mozione in cui si esclude il ricorso al Mes. Vogliamo fatti, non parole”.
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