Coronavirus, al via i test sierologici per capire se siamo immuni e possediamo gli anticorpi adeguati
Ci sono tre test in grado di capire se siamo immuni al coronavirus. Si tratta di prove sierologiche che fanno uso del sangue e ci dicono se siamo mai venuti a contatto con il Sars-CoV-2. Questi, come spiega il Corriere della Sera, cercano gli anticorpi che l’organismo produce in risposta a un virus specifico. Attenzione però, è bene precisare che i test non sostituiscono in alcun modo gli ormai famosi “tamponi” che servono a capire, invece, se una persona è infetta e contagiosa.
Gli anticorpi studiati sono di due tipi: IgM (Immunoglobuline M), che si manifestano entro 7 giorni dalla comparsa dei primi sintomi e gli IgG (Immunoglobuline G), prodotti dopo 14 giorni, che sono invece la nostra “memoria immunitaria”. I test sono di tre tipi: due “quantitativi” e uno “qualitativo”, anche considerato “rapido” che ha inevitabilmente una minore precisione. In questo caso i tempi di risposta sono di circa 15 minuti. Eppure sorge un problema sull’utilizzo di tali test: nella fase attuale dell’epidemia la diagnosi non rileverebbe un’infezione nelle sue fasi iniziali. Avere prodotto gli anticorpi, infatti, non significa non essere contagiosi.