Per la Boldrini la vera emergenza coronavirus è l’autocertificazione “maschilista”
L’emergenza sul coronavirus? Per la Boldrini è una questione di forma. Sul modulo dell’autocertificazione non è chiarita bene la distinzione tra maschi e femmine. Come ai bei tempi (si fa per dire…) della polemica su “presidente” o “presidentessa”, Laura Boldrini si segnala per un’altra, ridicola, segnalazione che offenderebbe le donne.
La Boldrini e l’autocertificazione “maschilista”
La deputata Pd, ieri, al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, ha espresso la sua teoria sull’autocertificazione maschilista. Non declinata solo al maschile come quella attualmente vigente. ù
“Ancora non scatta questo automatismo, c’è il genere maschile e quello femminile, ma io sono ottimista: ci si arriverà. Non costa nulla inserire una cosa come ‘o/a’, così da non far sentire nessuno escluso. Ma si fa ancora molta fatica a recepire questo semplice concetto”.
La proposta di spostare il Parlamento all’Eur
Ma di idee curiose, la Boldrini, in piena emergenza coronavirus, ne aveva avute anche altre. Come quella di spostare il Parlamento all’Eur. “Hanno detto che sarebbe troppo complicato, ma lo è ogni situazione. È complicato anche il voto a distanza e quello a ranghi ridotti. Non c’è una soluzione che non presenti dei problemi”.
Ovviamente, il suo giudizio sul governo è più che positivo. Tranne che per il modello dell’autocertificazione “mschilista”