Pensioni “sbagliate”, allarmi, gaffe: tutti i “disastri” di Tridico all’Inps
Non è il primo errore e non sarà l’ultimo. La gestione Tridico dell’Inps ha sempre fatto acqua da tutte le parti.
L’ingorgo sul portale dell’Istituto di previdenza sociale per i bonus agli autonomi da 600 euro e la relativa violazione della privacy di tutti quei profili di singoli contribuenti apparsi a chi fa domanda per un sussidio sul portale Inps, solo la punta dell’iceberg di una lunga sfilza di cadute di stile e di gaffe all’interno degli ingranaggi della macchina Inps.
Teorico del taglio sulle pensioni
Pasquale Tridico si è accomodato sulla poltrona dell’istituto di previdenza sociale con un curriculum horror per milioni di pensionati. Ha passato infatti i mesi che hanno preceduto la sua nomina a studiare il taglio sulle pensioni d’oro. Un taglio, ricordiamolo, è duraturo per 5 anni. Un teorico dello “scippo” nelle tasche dei pensionati dunque ha preso il posto più in alto nella scala gerarchica dell’Inps. Il tutto per mettere sul campo ricette sociale destinate a un solo obiettivo: liberare risorse per il più grande fallimento della politica grillina, il reddito di cittadinanza.
Social da dimenticare
Qualche mese dopo il suo insediamento, Tridico ha dovuto pronunciare la parola “scusa”. Già perché la gestione social della pagina dell’Inps (manco a dirlo ingolfata da richieste pressanti per il reddito minimo) è naufragata sotto le risposte poco gentili agli utenti che sono stati raggiunti da frasi di questo tenore: “Ma insomma!!!Deve avere Spid e Pin che non ha richiesto nonostante glielo abbiamo detto 1.000 volte”. Poco dopo è arrivata la pezza di Tridico: “nps si scusa per alcuni toni utilizzati per la gestione della pagina Facebook che non rispecchiano i valori e la missione dell’Istituto”. Troppo tardi per risollevare l’immagine di un presidente Inps troppo impegnato a dire la sua su temi politici (come il rinnovo o l’abolizione di Quota 100) e a sciorinare numeri su numeri sull’erogazione del reddito di cittadinanza.
“Pensioni fino a maggio”
Ma il “picco” della incauta comunicazione, Tridico l’ha toccato appena sei giorni fa con una dichiarazione ai microfoni di Di Martedì su la7 che ha fatto venire i brividi a milioni di pensionati: “Abbiamo i soldi per pagare le pensioni fino al momento in cui è stato sospeso il pagamento dei contributi. Fino a maggio non c’è un problema di liquidità, anche perché possiamo accedere a un tesoretto che è il Fondo di tesoreria dello Stato”. Traduzione: per pagare le pensioni ci sono soldi fino a maggio. Parole pesanti che hanno subito fatto scattare l’allarme. E così lo stesso Tridico è stato costretto, anche questa volta ad una clamorosa retromarcia con interviste, dichiarazioni e lanci d’agenzia per ribadire un concetto che fino a qualche giorno fa appariva scontato: “Non ci saranno problemi di liquidità per il pagamento degli assegni previdenziali”.
Errori sulle pensioni e portale in tilt
La ciliegina sulla torta su questa reggenza di Tridico all’Inps è arrivata con la disastrosa gestione delle richieste per i sussidi varati col Cura Italia per l’emergenza Coronavirus. Una corsa all’assegno bloccata da un sistema che si è fatto trovare totalmente impreparato. Anche qui Tridico ha cercato di metterci una “pezza” affermando che non c’è fretta per richiedere il sussidio. Il premier Conte per fargli da scudo ha scelto invece la strada del dito puntato contro gli hacker. Insomma in circa 12 mesi di gestione Inps le gaffe e gli errori di Tridico non si contano più. In ultimo vogliamo ricordare l’errore di calcolo sulle pensioni accreditate a gennaio con ammanchi non da poco sugli assegni poi accreditati con conguagli nelle mensilità successive. Quando il prossimo scivolone?
il giornale.it