Schiaffo di Bertolaso: l’Ospedale Fiera di Milano pronto in soli 10 giorni. Borrelli faceva lo scettico
Schiaffo di Guido Bertolaso ad Angelo Borrelli. L‘Ospedale Fiera di Milano è pronto. Finito in soli dieci giorni quello che normalmente si realizza in qualche anno. Il capo della Protezione civile aveva criticato ferocemente il progetto del presidente della Regione Lombardia. Si era mostrato scettico sulla possibilità di trovare attrezzature e personale sanitario. E con lui i vari sinistri che anche in questa occasione non avevano perso il vizietto di offendere e denigrare. Ma Fontana aveva tirato dritto. E due settimane fa aveva ingaggiato Guido Bertolaso (ex capo della Protezione civile), che da mercoledì 25 marzo ricoverato però è ricoverato al San Raffaele perché positivo. Oggi il risultato. All’Ospedale Fiera di Milano, una volta a regime, ci saranno 200 posti di terapia intensiva e altrettanti medici anestesisti, che dovrebbero arrivare a 220, con circa 500 infermieri.
Ospedale Fiera, soddisfazione di Bertolaso
«Avevamo fatto una promessa e l’abbiamo mantenuta. Non abbiamo realizzato un ospedale da campo, come purtroppo a volte in emergenza ci siamo trovati costretti a fare in passato. Non abbiamo realizzato un lazzaretto, lo abbiamo detto fin dall’inizio. Qui in Fiera abbiamo creato un vero e proprio ospedale specialistico». È quanto scritto nel messaggio di Guido Bertolaso letto da Gerardo Solaro del Borgo oggi durante la conferenza stampa di presentazione dell’Ospedale Fiera Milano.
Il paziente al centro dell’opera
«Un ospedale ideato e costruito nel rispetto del paziente e di tutti gli operatori sanitari e non che li assistono. Perché è proprio la figura del paziente al centro di quest’opera. Chi entra qui avrà ambiente, struttura, attrezzature e assistenza ottimale per le proprie esigenze di salute».
Bertolaso ritorna sul motivo per cui ha accettatol’incarico. «La mia storia è questa, quando il mio Paese chiama io rispondo, perché io ci sento benissimo, e al grido di aiuto dell’Italia si risponde. Sempre. Anche quando, come in questo caso, ci sono rischi a cui sapevo di andare incontro. Ma oggi più che mai sono fiero di essere italiano, fiero di aver accettato questo incarico e fiero di averlo portato a termine».
Bertolaso: «Scelta esemplare di Fontana»
E poi ancora: «Il presidente Fontana mi ha coinvolto in questo progetto, ho immediatamente accolto l’invito cercando di supportare con il mio team la programmazione e l’organizzazione del progetto. In questo mi sono coordinato con le strutture regionali e con la Fondazione Fiera trovando a tutti livelli competenza e capacità realizzative straordinarie che hanno consentito in tempi inconsueti e insperati la realizzazione di un complesso di alta intensità assistenziale così importante, come è a tutti noto, per l’attuale situazione epidemiologica del Paese».
«La scelta del governatore – sottolinea Bertolaso – ha assunto un carattere esemplare, non solo per l’Italia, che potrà essere replicata a breve in altre regioni, ma anche in ambiti internazionali. Grazie alla Regione. Alla Fiera e al mio team abbiamo realizzato un’opera di cui andare fieri. Gli operai e le imprese si sono applicati con turni h24 durante le giornate, nessuno si è risparmiato, tutti hanno lavorato ventre a terra che è quello che avevo chiesto appena sono arrivato qui. Per primo ho cercato di dare l’esempio».
Fontana: «Il simbolo di ripresa della Regione»
Soddisfatto il presidente della Regione, Attilio Fontana: «Questo sarà il simbolo della battaglia vinta sul coronavirus, sarà il simbolo della ripresa della regione. A una condizione: non abbiamo vinto ancora niente. Mi raccomando: non diffondiamo troppo entusiasmo perché non abbiamo vinto niente. Bisogna ancora rimanere a casa e rispettare le regole, solo così potremo
vincere definitivamente la nostra battaglia». Per il presidente della Fondazione
Fiera Milano, Enrico Pazzali si tratta della «terapia intensiva più grande d’Italia»