Quell’esercito di positivi (col cane) che rischia di far esplodere il virus
Un esercito di furbetti pronti a violare la quarantena anche se positivi al coronavirus. In quattro giorni sono ben 257 le persone denunciate per aver violato la quarantena nonostante fossero consapevoli di essere risultati positivi al Covid-19.
E tutti adesso rischiano il processo per epidemia colposa. Lo scrive il Corriere della Sera. C’è chi ha detto che doveva portare il cane a spasso e chi è entrato nel supermercato per fare la spesa. Chi passeggiava per il centro di Milano e addirittura chi è rimasto in giro dopo essere stato dimesso dall’ospedale.
I controlli sono scattati dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto che prevede multe e 400 a 3mila euro per chi viola il divieto di spostamento. La norma prevede anche una denuncia per chi esce dall’isolamento pur sapendo di essere malato. Analizzando i dati si scopre che sono decine le persone infette sorprese fuori dalle proprie abitazioni. I dati del ministero dell’Interno sui controlli effettuati tra il 26 e il 29 marzo dimostrano che nemmeno il rischio di essere condannati a scontare fino a 5 anni di carcere li ha convinti a restare a casa.
Le forze dell’ordine stanno facendo un ottimo lavoro. E si certifica che la stragrande maggioranza degli italiani rispetta le regole. Tuttavia, i numeri sono impietosi. Anche prima della stretta erano numerosi i casi scoperti da polizia, carabinieri e vigili urbani. Tra i casi più eclatanti quello denunciato da un’infermiera pediatrica di Bari che dopo aver assistito una donna incinta è stata costretta ad andare in quarantena con la famiglia, figli piccoli compresi.
Il 7 marzo una donna si è infatti presentata in ospedale, ma non ha detto di essere arrivata pochi giorni prima da Parma. Ha partorito, ma il giorno dopo è stata messa in isolamento perché trovata positiva al Covid-19. E in tutto il nosocomio è scattato l’allarme contagio. La donna è stata denunciata e per tutti coloro che erano entrati in contatto con lei è cominciata la quarantena.
Altro furbetto contro il quale è scattata l’accusa di epidemia colposa: un 76enne di Codogno contagiato che dopo essere stato dimesso dall’ospedale, invece di rimanere in quarantena obbligatoria, è andato a passeggiare in un paese poco distante. Il giorno dopo un caso analogo è accaduto a Lavinio, a due passi da Roma, quando i carabinieri hanno sorpreso in strada e senza mascherina un 60enne che appena pochi giorni era risultato positivo al Covid-19, ma era andato comunque a portare il cane a spasso.
Il 26 marzo un cittadino straniero dimesso dall’ospedale perché in buone condizioni nonostante fosse malato, vagava per piazzale Loreto a Milano anziché stare chiuso nella propria abitazione. Comportamenti criminali che neanche le nuove disposizioni sono riuscite a bloccare. Si ricorda che le pene previste per chi vuola la quarantena sono dure. Quindi è utile restare a casa.
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