Coronavirus, Giuseppe Conte e il mistero sulla proroga: niente annuncio, ma firma un dpcm di aiuti ai Comuni
Il modus operandi è ormai noto. Al punto che, quando Giuseppe Conte annuncia la solita conferenza per le 19.20, già tutti sanno che il premier si presenterà in ritardo. E così è anche stavolta, anche se di “appena” un quarto d’ora: il presidente del Consiglio dà via alla diretta su Facebook, confermandosi l’uomo del sabato sera, ma anche stavolta la comunicazione è deludente. Si attendevano conferme sull’indiscrezione delle ultime ore, secondo cui il governo sarebbe pronto a prorogare fino al 18 aprile la chiusura dell’Italia e le misure restrittive previste dall’ultimo decreto.
L’intero territorio nazionale è quindi atteso da almeno altre due settimane di enormi sacrifici, resi però necessari da una situazione in leggero miglioramento ma ancora critica. Invece il premier Conte si presenta con il ministro Roberto Gualtieri e si prodiga in una normale comunicazione di servizio: “Abbiamo superato 10mila vittime – esordisce – è un numero che ci colpisce. Si allarga la ferita nella nostra comunità nazionale, ma oggi segnaliamo anche il numero più alto di guariti. Ci confronteremo a inizio settimana con gli esperti e confidiamo che ci portino buone notizie”.
Le decisioni più importanti sono quindi rimandate di un paio di giorni, intanto il premier rende noto di aver firmato un dpcm che dispone 4,3 miliardi di valore sul fondo di solidarietà dei comuni, i quali avranno “il vincolo di destinare soldi a chi non può fare la spesa. Confidiamo che dall’inizio della settimana prossima i sindaci siano nella condizione di erogare concretamente questi buoni spesa o anche di consegnare generi alimentari alle persone bisognose. Non vogliamo lasciare nessuno da solo – chiosa Conte – soprattutto in un momento in cui la sofferenza è così alta”.