A Gottolengo il sindaco distribuisce mascherine gratis ai cittadini
Lo Stato centrale spesso non ce la fa a contrastare da solo l’emergenza. E così alcuni comuni italiani si sono organizzati autonomamente.
Questo, di cui scriviamo, è uno di loro. La chiamano “Mask force”, un team che distribuisce gratuitamente mascherine. Una squadra che al tempo del coronavirus fa sognare. Sono un sindaco, un gruppone di volontari, gli imprenditori e i lavoratori di due imprese tutti sul campo a ritmi serratissimi. Lo spiega al Tempo, Giacomo Massa. È il primo cittadino di Gottolengo, comune di poco più di cinquemila abitanti in provincia di Brescia.
In questo borgo il virus ha colpito forte. Contano 36 contagiati, circa 90 persone in quarantena obbligatoria, 9 morti. Questo sindaco under 35 combatte una guerra di trincea. Massa guida una lista civica di centrodestra. Lui è militante di Cambiamo!, il movimento di Giovanni Toti. Ma qui le differenze si annullano.
Siamo nel cuore della Lombardia e Massa racconta: “Nel nostro comune non c’erano mascherine, non le abbiamo ricevute. Ed era urgente trovare una soluzione per contribuire a proteggere i nostri cittadini. Ho trovato un accordo con due aziende tessili del territorio, la Tappezzeria Rizzi e la Iso Conf. Per noi hanno riconvertito parte della loro linea di produzione per sfornare dispositivi in tessuto non tessuto”. Gli operai si sono messi nel giro di pochissimo all’opera. Poi ci sono loro. Gli angeli di Gottolengo. Non si può non citare infatti gli altri protagonisti di questa storia.
Volontari della protezione civile, più alcuni studenti. Impegnati strada per strada, condominio per condominio per depositare nella cassetta delle lettere di ogni famiglia un kit con cinque mascherine, assieme a una missiva del primo cittadino che spiega con scrupolo come igienizzare il dispositivo. Alla distribuzione è associata anche una piccola campagna social comunale con delle grafiche che, attraverso immagini semplici, raccomanda di curare l’igiene delle mani e di maneggiare le protezioni prendendole sempre tramite gli elastici. Il tutto, sia la produzione dei dispositivi, sia la grafica, è completamente gratuita.
Le aziende hanno donato al comune oltre 20mila mascherine. Poi però la Cassa Padana si è offerta di sostenere un eventuale riconversione, in prospettiva, delle loro linee produttive per metterle in commercio. Altra fase. Dalle parole del primo cittadino comprendiamo come ogni buona azione ne generi un’altra, perché quella pattuglia di studenti in campo si è già messa a disposizione per consegnare le medicine agli anziani. Gesti che non verranno mai dimenticati.
Qui si estende la linea del fronte. E il sindaco guida le truppe. Si è trovato anche in situazioni difficili. Tipo quando ha dovuto presenziare lui, da solo, alle esequie di tre persone portate via dal virus, perché i familiari non avrebbero potuto in quanto bloccati a casa dalla quarantena. “Non potevo lasciarli soli per l’ultimo saluto”.
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