Virus, multe da capogiro e confische. Il piano per “spegnere” le auto
State pronti a spegnere le auto. In un modo o nell’altro. Un’interminabile fila di mezzi si sono bloccati, in ordine quasi maniacale, la notte scorsa agli imbarcaderi di Messina, nonostante i divieti di spostamento del governo per l’emergenza coronavirus.
A denunciarlo è il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Il governo intervenga: non siamo carne da macello!”. È tutto qui in poche righe riassunta la sfrontatezza di una parte d’Italia. Sfrontatezza che rischia di trasformarsi in una vera e propria bomba a orologeria. È anche per questo che il governo si è mobilitato.
Sarebbe in cantiere una nuova stretta anti-furbetti. Multe salatissime per punire quelli che non rispettano le norme che costringono gli italiani a casa. E, addirittura, confisca dei mezzi se vengono violate le misure varate dal governo nelle ultime settimane per fronteggiare il Covid-19. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, una delle ipotesi alle quali lavora il premier, Giuseppe Conte, e si suoi ministri.
L’operazione vede impegnati, in prima linea, Viminale e ministero della Giustizia. E che vedrebbe d’accordo anche le forze di maggioranza, che spingono perché si proceda in questa direzione. Attualmente, tra le sanzioni, è ad esempio prevista un’ammenda di 206 euro per chi si sposta ingiustificatamente. Ma l’ammenda, che è normata dal codice penale, a livello legale è più farraginosa. Ecco perché, spiegano fonti di governo, si ragiona sull’introduzione anche di multe, di importo di gran lunga più elevato, così da far desistere chi vuole violare il giro di vite anti coronavirus.
Stesso discorso per la confisca del mezzo che potrebbe indurre i soliti furbetti a desistere da salire in moto o in auto per finalità diverse da motivi di salute, comprovate esigenze lavorative o altre attività indifferibili previste dalle norme. “È giusto che ci siano sanzioni esemplari contro chi non rispetta le norme anti Covid-19. Chi non si adegua è un irresponsabile. Sono nemici del buonsenso e della battaglia che stiamo conducendo contro il virus. La stragrande maggioranza dei cittadini italiani rispettano le regole e fanno sacrifici. E giustamente si arrabbiano quando vedono che le stesse regole non vengono rispettate da chi pensa di essere più furbo degli altri”, fa sapere sapere la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Parole dure anche dal Pontefice. Saranno pure pronunciate con voce rassicurante, ma le parole del Papa sanno di qualcosa di molto più forte di un rimbrotto. La catastrofe è concreta, sotto gli occhi di tutti, ma c’è chi si ostina a fare di testa propria. “Ora che è stata decisa anche la chiusura di uffici e aziende, che l’economia subisce un rallento difficilmente immaginabile ancora poche settimane fa, c’è bisogno di una prova di autentica responsabilità. Si seguano le indicazioni del governo, chiede Papa Bergoglio: sono innegabilmente dure, ma necessarie”. Poi aggiunge: “Sono per il nostro bene”.
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