FdI protesta: “La diretta Fb di Conte un’indecenza da regime”
“Indecente che Palazzo Chigi, nemmeno fossimo nella Corea di Kim Jong Un, abbia utilizzato la pagina Facebook di Giuseppe Conte per una comunicazione istituzionale, per di più su di una piattaforma di una società straniera. Invece di fare una comunicazione a reti unificate in una conferenza stampa ufficiale con domande poste dai giornalisti come avviene nelle normali democrazie, Conte utilizza i suoi canali social come fonte primaria, mortificando il lavoro coraggioso di tanti giornalisti e tanti dipendenti Rai, a cui va la nostra solidarietà”. Così in una nota i parlamentari Federico Mollicone e Daniela Santanchè, commissari di Vigilanza Rai per Fratelli d’Italia.
“Dal premier Conte uno schiaffo ai professionisti Rai”
“L’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo – continuano – ha un altissimo tasso di esposizione al rischio epidemico, data la presenza di sedi su tutto il territorio nazionale, per i numeri del personale, più di 12mila persone, e le modalità di lavoro ma ad oggi ha riscontrato solo una decina di casi di positività al Covid-19 e continua a garantire il servizio. La Rai si è dotata di una task force operativa per mettere in sicurezza il lavoro dei giornalisti, degli operatori e dei tecnici, persino creando, pur di garantire il servizio di messa in onda, unità mobili di regia e montaggio nel caso ci fossero restrizioni nelle redazioni”.
Santanché e Mollicone protestano in Vigilanza Rai
“Un lavoro di grande entità che assicura agli spettatori un’informazione puntuale e precisa. Ha portato persino la Rai ad adattare i vari palinsesti ai bisogni delle famiglie in questa fase emergenziale. Ha aiutato la didattica a distanza. Presenteremo un quesito in commissione di Vigilanza Rai per chiedere se questa nuova forma di comunicazione da “democratura” di Conte non abbia leso l’immagine dell’azienda. Tuttociò al fine di tutelare le risorse pubbliche investite e il lavoro preziosi dei dipendenti”, concludono.
Rampelli: “Diretta Fb inaccettabile”
“Giudico inaccettabile che il presidente del Consiglio Conte abbia svolto la ‘conferenza stampa’, se tale si può chiamare, soltanto attraverso Facebook e non convocando i media in una diretta televisiva. Il suo profilo pubblico è passato da un milione 650mila di seguaci a due milioni e 300mila. Il che implica un aumento di profilazione degli utenti a tutto vantaggio della società di Zuckerberg. Inoltre arreca una grave lesione del pluralismo dell’informazione italiana e il suo assoggettamento alla piattaforma. Tv pubbliche e private del nostro sistema sono state costrette a collegare i palinsesti televisivi promuovendo direttamente e loro malgrado il social network”.
“Bene ha fatto – prosegue l’esponente di FdI – l’Asp a rappresentare questo problema. Pensiamo ci sia un problema anche di natura giuridica sulla quale chiederò conto all’Autorità delle Comunicazioni e all’Autorita garante della Concorrenza. Al di là dei contenuti e della tempistica, c’è un problema di strumento della comunicazione. Non è neutrale visto che si tratta di un colosso quotato in borsa. Colosso che fa proliferazione degli utenti e commercializzazione di prodotti in base ai big data”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.