Più controlli, parchi chiusi e stop sport all’aperto: cosa dice la nuova ordinanza del governo
Roma, 21 mar – Ulteriore stretta del governo in merito alle disposizioni per il contrasto all’emergenza coronavirus. Le nuove regole – che impongono altri divieti e sono valide fino al 25 marzo quando il decreto del presidente del Consiglio sarà rinnovato – fissano ulteriori limitazioni alle libertà personali e di movimento. In particolar modo non sarà più concesso fare sport all’aria aperta né attività ludiche: “Vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici“, si legge nell’ordinanza a firma Roberto Speranza, “non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.
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Più controlli di polizia, tutto uguale per i supermercati
Restano in piedi le limitazioni precedenti, quindi spostamenti limitati a motivi di comprovata necessità, salute etc. Vengono però intensificati i controlli e i posti di blocco: “Per ordine del Viminale sono stati intensificati i posti di blocco e i pattugliamenti per i quali potranno essere impiegati anche i militari per controllare la regolarità dei moduli di autocertificazione di chi si sposta”. Restano invece invariate le regole per i supermercati, che non subiranno limitazioni e resteranno aperti anche il sabato e la domenica. In tal senso non sono state accolte le limitazioni ulteriori che avevano richiesto alcuni presidenti delle regioni del Nord, tra cui Zaia e Fontana.
Chiusura invece per i bar delle stazioni e degli autogrill che fino adesso erano rimasti aperti: “Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali”. Restano aperti soltanto quelli siti in aeroporti ed ospedali.
Il confuso passaggio sulle seconde case
Fa discutere invece il passaggio sulle seconde case, più che altro per la controversa e confusa voce relativa ai giorni successivi a festivi e prefestivi: “Nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza”. Quindi sostanzialmente ci si potrebbe spostare solo tra martedì e giovedì a rigor di logica, fermo restando che il trasferimento in seconda casa già non rientra nelle “necessità” del Dpcm. Che appunto sarà rinnovato il 25 marzo (che viene di mercoledì) e dove con buona probabilità, se non si arresterà la curva del contagio, saranno contenute misure ancora più stringenti.
Davide Di Stefano