Mentre combattiamo il virus, francesi ci scaricano i migranti
La pandemia da Coronavirus non ha finora eliminato un altro problema, che fino a pochi mesi fa teneva banco in tutta Italia: quello dell’immigrazione clandestina al confine italo francese di Ventimiglia.
In questi giorni l’attenzione è sicuramente calata, non sono infatti gli stranieri il problema più importante da affrontare, ma l’emergenza sanitaria. Ciò nonostante il fenomeno dei passaggi clandestini resta una realtà, così come le autorità francesi sono accusate di accompagnare i migranti alla frontiera, per farli disperdere in Italia.
A lanciare il grido d’allarme è il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino (Indipendente di area centrodestra), che chiede un intervento immediato della Prefettura. “Malgrado la pandemia, le autorità francesi continuano ad accompagnare al confine italiano i migranti, trovati sul loro territorio nazionale – avverte il primo cittadino – i quali entrano poi a piedi nel nostro Paese e si disperdono in città, senza essere controllati e soprattutto senza sapere, se sono portatori del virus”.
Più volte gli stessi cittadini hanno segnalato anche sui social la presenza di gruppetti di stranieri che camminano sulla vecchia Aurelia o sulla strada a bordo mare, diretti verso l’Italia. Nei loro confronti, tuttavia, non ci sono controlli specifici sullo stato di salute. Scullino chiede che gli stranieri portati alla frontiera, perché illegali sul territorio francese, vengano trasferiti subito al centro di accoglienza del Parco Roya gestito dalla Croce Rossa e creato apposta per dare un’assistenza, anche sanitaria, agli stranieri.
“Non posso tacere – prosegue Scullino – ma devo portare avanti la voce della stragrande maggioranza dei cittadini, che con senso civico resta a casa”. E’ inaccettabile continuare in questo modo: chi ha la possibilità di decidere, si assuma le proprie responsabilità e lo faccia subito”. Conclude Scullino: “Chiederò al Prefetto di intervenire per evitare che i migranti siano spinti in Italia e poi lasciati a spasso. Dalla frontiera devono essere portati nel centro di accoglienza, e da lì non devono più uscire”.
Il sindaco si scaglia anche contro alcuni cittadini, accusati di non rispettare il decreto Conte sulle misure di contenimento dell’epidemia: “Non è possibile che si formino lunghe code, che di fatto sono degli assembramenti, davanti agli uffici postali, per ritirare la pensione o una raccomandata”. Un comportamento che andrebbe a vanificare lo sforzo dei Servizi Sociali e dei volontari, con consegna di cibo e medicinali a domicilio, proprio per evitare che gli anziani escano da casa”.
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