Gori ringrazia Giorgia Meloni: «Ci ha donato la sua indennità, un gesto che apprezzo molto»
«Grazie. È un gesto che apprezziamo molto». Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori replica al tweet di Giorgia Meloni che ha deciso di donare la sua indennità di marzo per combattere il coronavirus. «Ho chiesto altrettanto a parlamentari, assessori e consiglieri regionali Fratelli d’Italia. Così abbiamo aderito alla raccolta di Fondazione AN e Secolo d’Italia. I primi 500.000 euro arriveranno all’Asst di Bergamo». Un annuncio a cui sono seguiti i ringraziamenti del primo cittadino lombardo.
Gori: «A Bergamo non si vede la luce in fondo al tunnel»
«La lucina in fondo al tunnel speriamo che cominci a vedersi. Per ora non si vede», ha detto Gori. «A Bergamo abbiamo adottato misure di forte restrizione delle libertà personali e dei movimenti delle persone ormai da più di 10 giorni. Speriamo che cominci a vedersi qualche effetto di questa cosa che io ancora non vedo francamente».
«Gli operai non vanno a lavorare»
«Io limiterei le attività produttive non essenziali. Anche perché diversamente le aziende chiudono da sole. Gli operai non vanno più a lavorare, questa è una cosa terribile che va accompagnata con provvedimenti finanziari a sostegno delle imprese. Il prezzo da pagare sarà pesantissimo», ha aggiunto Gori. «Oggi c’è ancora tanta gente che si muove per lavoro nelle nostre province e questo non va bene, sia per la loro sicurezza sia per la salute di tutti».
Gori: mancano ventilatori, respiratori e personale medico
«Il fronte delle attrezzature come ventilatori, respiratori e personale medico resta molto critico. La prima cosa che serve, anche per l’ospedale da campo a Bergamo, sono medici e infermieri», ha detto ancora Gori. «Oggi abbiamo fatto una chiamata ai medici di strutture private o in pensione perché tornino a prestare servizio, ce ne è assolutamente bisogno. Non eravamo pronti evidentemente. Abbiamo tutti sottovalutato la gravità di quello che stava arrivando ma era difficile avere la misura giusta».