In giro ancora quattro su 10 “Ora serve il modello Wuhan”

Bisogna partire dai numeri per comprender l’ostinazione della Regione nel chiedere a tutti i lombardi di rimanere a casa e osservare le regole anti contagio e, ora, pretendere che il governo imponga misure ancora più restrittive e mandi i militare sulle strade per aumentare i controlli.

Tocca sempre all’assessore al Welfare Giulio Gallera aggiornare on line il bollettino sanitario. E con i 2.171 nuovi tamponi positivi in un giorno, «un numero significativamente più alto del solito», il totale dei contagiati sale quasi a quota ventimila (19.884). Sono 1.006 (quindi 82 in più) i ricoverati in terapia intensiva («e in attesa dei nuovi letti abbiamo circa 1.250 posti»), i morti da inizio emergenza sono saliti a 2.168 con gli ultimi 209 in ventiquattro ore. «Preoccupa perchè c’è stato un balzo» anche il dato sulla provincia di Milano: i positivi sono 3.278, di cui 1.378 a Milano città (+287), e se due giorni fa i nuovi erano circa 300 ieri sono stati 634, il doppio. Il governatore Attilio Fontana ieri è stato categorico: «Anche il vicepresidente della Croce Rossa Cinese, Sun Shuopeng (ieri al suo fianco, ndr.) è stupito di come ci sia ancora troppa gente per strada, di quante persone usino ancora il trasporto pubblico e del fatto che poca gente usa la mascherina. Ci ha anche detto che le misure sono troppo poco rigorose e che se non cambia approccio il virus continuerà». La Lombardia guarda al modello Wuhan, un coprifuoco molto più rigido. Ne ha già parlato con il premier Giuseppe Conte. «Ci sono ancora troppe persone che girano, che prendono sottogamba le limitazioni – continua -. Stiamo discutendo se proporre qualche altra misura restrittiva, ad esempio la riduzione dei servizi non indispensabili o un’ulteriore stretta ai servizi non necessari alla sopravvivenza, come le attività professionali». Potrebbe scattare un giro di vite anche sulla spesa: «Si deve fare 1 o 2 volte a settimana, non tutti i giorni come diversivo. Se i cittadini non lo capiscono sarà un’agonia lenta». Al governo chiede anche militari in strada per i controlli.

La Regione ha avviato da giorni un monitoraggio dei movimenti in Lombardia grazie alle celle telefoniche che «agganciano» i cellulari, il confronto tra mercoledì e un giorno normale come il 20 febbraio, pre-Coronavirus, rivela che il 42% ha percorso oltre 500 metri, quindi sicuramente è uscito di casa. Al netto di chi deve ancora spostarsi per lavoro, «a nostro avviso c’è ancora troppo movimento, ora faremo l’analisi oraria per decidere come comportarci» afferma il vicepresidente Fabrizio Sala. Che anticipa l’apertura da oggi di bandi per confinanziare (con 4 milioni dalla Regione) progetti per trovare terapie, sistemi di diagnostica e di rilevazione del virus. L’assessore al Bilancio Davide Caparini ha invece comunicato che sono già arrivati 4 milioni di mascherine e la Regioni ha già fatto ordini per 57 milioni di pezzi, «appena arrivano le distribuiamo a chi è al fronte, medici e infermieri più a contatto con i positivi, la nostra ambizione è di poterne distribuire a tutti».

il giornale.it

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