Un nuovo farmaco dà speranza “È un antimalarico e funziona”
Il condizionale è d’obbligo ma ci potrebbe essere una buona notizia nella battaglia che il mondo intero sta combattendo contro il coronavirus.”Sappiamo come curare la malattia”, ha affermato al quotidiano transalpino Les Echos Didier Raoult, specialista francese in malattie infettive e direttore di IHU Méditerranée infection di Marsiglia.
Raoult ha fornito i risultati di un suo test clinico condotto con clorochina su pazienti affetti dal Covid-19. Dallo studio sarebbe emerso che tre quarti delle persone infette non avevano più il virus dopo 6 giorni di cura con la clorochina, usato abitualmente contro la malaria. Solo il 25% dei 24 pazienti testati era ancora portatore del coronavirus.
“In combinazione con l’assunzione di antibiotici mirati contro la polmonite batterica (azythromycin), il trattamento ha guarito completamente i soggetti entro una settimana, mentre il 90% dei pazienti che non hanno preso il trattamento è ancora positivo”, ha dichiarato Raoult .
Secondo il virologo, se si considerano questi dati eistono abbastanza argomenti per utilizzare il trattamento che, tra l’altro, è molto economico. “In Cina, Iran, Corea del Sud, Arabia Saudita, idrossiclorochina e clorochina fanno già parte dei protocolli terapeutici, consigliati da esperti, alcuni dei quali di fama mondiale. C’è urgente bisogno di organizzare tali raccomandazioni in Francia, ed è quello che ho proposto alle autorità sanitarie”, ha affermato lo specialista.
Bisogna, però, essere cauti su questo annuncio. La comunità scientifica transalpina ha smorzato gli entusiasmi. Innanzitutto si sottolinea soprattutto l’esiguo numero di pazienti testati. Inoltre è stata evidenziata la mancanza di protocolli scientifici rigorosi.
La clorochina, come ha spiegato il virologo, modificherebbe l’ambiente acido del vacuolo della cellula, un piccolo sacchetto di liquidi protetto dalla membrana che serve da tana per i virus. Aumentando il suo pH, l’ambiente di questa sorta di rifugio del microrganismo viene sconvolto. Così facendo viene impedita l’azione degli enzimi coinvolti nel meccanismo cellulare utilizzato dal virus per replicarsi.
Raoult, in un’intervista a CGTN Francia lo scorso 21 febbraio, aveva spiegato che “la natura di queste infezioni respiratorie è quella di essere stagionali”, prosegue Raoult. “Come appaiono, possono scomparire con il cambio di stagione. Non è sicuro, ma può essere che come già accaduto con la Sars il coronavirus possa scomparire verso l’estate senza bisogno di interventi esterni”.