Coronavirus, il rianimatore all’ospedale Bergamo: “Adesso arrivano quelli di 40 o 50 anni”

“Nessun calo, รจ un’onda lunga”. Il dottorย Lorenzo Grazioli,ย anestesista rianimatore all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, รจ “nell’ultima linea” contro ilย coronavirus, nella cittร  piรน funestata dall’epidemia. “Il nostro problema รจ dove mettere i malati – spiega allaย Stampaย -,ย siamo al limite delle risorse. La media dei nostri pazienti adesso รจย cinquant’anni. Hanno bisogno di ventilazione meccanica”. Questo la dice lunga sulla mutazione del contagio:ย  “I primi erano grandi anziani, piano piano sta diminuendo l’etร . Vedo tanti uomini anche diย quarant’anni”. Il motivo? “Provate a far correre un uomo di 30, uno di 40 e uno di 50 anni insieme. Chi arriverร  primo? Quello di 30. All’ospedale invece l’arrivo รจ inverso. I giovani hanno piรน risorse”.

Ma non possono essere immuni dal virus. Il dottor Grazioli perรฒ escludeย il concetto di “lista preferenziale”. I giovani in terapia intensiva, gli anziani lasciati morire? “Ci sono malati che per la loro etร  anche con 100 posti liberi non andrebbero in terapia intensiva perchรฉ non ne beneficerebbero. Tutti coloro che hanno bisogno di intubazione vengonoย intubati”. Lรฌ, dall’ospedale, il dottore ha capito che il coronavirus avrebbe cambiato l’Italia “subito. Dalla prima settimana. Abbiamo avuto un incremento esponenziale di pazienti. Da allora non รจ mai finita. Mi sembra un unico giorno molto lungo”. Per farlo finire, occorrerร  la collaborazione di tutti i “sani”:ย “Se ci convinciamo che possiamo fermare il virus stando a casa, si smorzerร  per forza. Altrimenti, no: continuerร  eย ne pagheremo le conseguenze”.

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