Una speranza da Fontana “Inversione di tendenza”
“Si vede qualche passo in avanti con meno impennata di contagi. Lo dico a bassa voce, speriamo sia una prima inversione del trend di crescita del virus”.
Attilio Fontana, ai microfoni della trasmissione ‘Cento Città’ di Radio1, mostra per la prima volta un certo ottimismo.
Il presidente della Regione Lombardia spiega che “l’’aumento non è un’impennata, come era fino a due tre giorni fa” e prevede che, a breve, si inizieranno a vedere i risultati delle misure restrittive messe in atto in questi giorni. Sulla realizzazione dell’hub di terapia intensiva alla Fiera di Milano, Fontana confida che il commissario straordinario Domenico Arcuri già martedì dia una risposta sulla disponibilità di respiratori “che sono l’oggetto del contendere perché i Paesi produttori tendono a trattenerli per se stessi”. Fontana proprio si è confrontato con Arcuri e “siamo riusciti a cercare di mettere un po’ di cose a posto” perché, ammette il governatore “ieri ero un po’ preso dalla delusione di non vedere questi sforzi che dovrebbero essere concentrati in questo luogo”.
La struttura in fiera dovrebbe esser pronta in dieci giorni e diventerebbe un grande hub della rianimazione per tutta la Lombardia “Poi mi auguro di no, ma – aggiunge Fontana – se il contagio dovesse estendersi, potrebbe diventare un punto di riferimento per tutto il Paese”. E su Bertolaso dice: “Speriamo che riesca a fare questo piccolo grande miracolo di trovare i respiratori”.
Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, invece, intervenendo alla trasmissione Omnibus su La7, spiega che il nuovo ospedale per l’emergenza coronavirus alla Fiera di Milano “può servire alla Lombardia e all’Italia” e su questo “non c’è nessuna polemica, non lo facciamo contro ma in maniera complementare”. Qualora, infatti, le regioni del Sud “non riuscissero ad avere posti letto, potremmo utilizzare quelli in questo spazio”, ha aggiunto. In merito alla diatriba avuta con la Protezione civile sulle mascherine arrivate in questi giorni, Gallera, stavolta al Corriere della Sera, dice:”Facciamo subito chiarezza: nessuna polemica. Io sono cresciuto politicamente nella cultura del rispetto e della collaborazione tra le istituzioni. Quindi, niente polemiche”. Gallera, però, si è sentito di intervenire in maniera così dura dopo che i direttori della sanità lombarda, in una riunione, gli avevano chiesto: “Ma cosa ci avete mandato?”. Insomma, una reazione più che legittima dopo giorni e giorni di frustrazione per l’oggettiva difficoltà di gestione di questa emergenza.
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