Stazione Termini, l’immagine agghiacciante: una folla accalcata, nessuno interviene
Una folla incredibile. Persone accalcate, strette come sardine. Nessuno interviene. Accade alla Stazione Termini, in mattinata. La foto è postata su Facebook dal gruppo “Dillo a noi Roma” e rilanciata in un articolo di 7colli.it.
La foto della Stazione Termini
A guardare l’immagine cresce il timore che nella Capitale la sicurezza non sia garantita. O che almeno ci siano zone fortemente a rischio. Molte persone non si rendono conto del pericolo che corrono e che fanno correre agli altri. E le telecamere dovrebbero consentire di identificarle.
Una situazione delicatissima
La situazione della Stazione Termini diventa delicatissima. «Ci chiediamo se a Roma esista la forza pubblica. Se le ferrovie siano in grado di gestire l’emergenza», si legge nell’articolo di 7colli. «Il coronavirus non è uno scherzo, ma qui siamo di fronte a una sottovalutazione gigantesca di un rischio per tutti».
«Attendiamo spiegazioni dai ministri competenti, perché queste sono autentiche bombe scaraventate in mezzo alla città».
Stazione Termini, violate le regole
Quella folla ammassata alla Stazione Termini «viola palesemente ogni regola, ogni raccomandazione sanitaria. E persino ogni discussione sulle famose autocertificazioni sulle quali ogni giorno ci scervelliamo. In famiglia ci si chiede: “Uscire con l’automobile dal comprensorio per andare a buttare l’immondizia sarà uno stato di necessità?”».
Uno scandalo che non deve passare sotto silenzio
«Poi apri facebook e nella home ti appare questo attentato collettivo alla salute pubblica. È uno scandalo intollerabile in tempo di coronavirus», incalza 7colli. «Per qualche minuto abbiamo indugiato, auspicando che si trattasse di una foto fake, ovvero risalente a tempo addietro e spacciata per odierna. Invece abbiamo compiuto le nostre verifiche ed è un’immagine drammaticamente reale. Ci dovrà essere qualcuno a rispondere dello stato di pericolo in cui ci siamo cacciati».
Non c’è bisogno di untori in giro per Roma, per giunta alla Stazione Termini. «Perché vuol dire essere oltre la soglia di ogni limite possibile. Non vogliamo mai più vedere roba del genere e qualcuno ci sarà che deve pagare. Perché nessuno può raccontarci di non essersene accorto».