Pregliasco: “Tenere la distanza anche con il partner”

In tempo di coronavirus è bene uscire di casa il meno possibile. È l’invito lanciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che una settimana fa ha approvato il decreto riassunto con l’appello “io resto a casa”.

Buona norma anche mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone.

Il decreto introduceva la possibilità di uscire di casa solamente per tre motivi: comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o famigliari. Possibile anche andare a fare la spesa, per procurarsi beni di prima necessità, e portare a passeggio il cane. Ammessa anche l’attività fisica all’aperto, purché svolta in solitaria.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università degli studi di Milano, ha precisato ad AdnKronos Salute: “Il bisogno di uscire di casa per fare delle commissioni non deve assolutamente diventare una scusa”. Capita, infatti, che qualcuno esca per andare a fare la spera, per poi effettuare “passeggiate prolungate”. Non solo. Anche se si esce in compagnia del partner o di un familiare è consigliato mantenere la distanza di sicurezza stabilita: “Anche quando si cammina insieme al partner o a un famigliare, è fondamentale rispettare la regola del distanziamento di oltre 1 metro”, avverte Pregliasco. Se già i baci e gli abbracci erano diventati un ricordo, ora le distanze si fanno necessarie anche tra persone della stessa famiglia o con il proprio partner. Anche l’uscita di casa per “comprovate situazioni di necessità” deve quindi seguire certe regole rigorose, prima fra tutte la “distanza di sicurezza di oltre 1 metro”, misura da adottare “anche in casa e nei rapporti coppia”.

Senza entrare nelle polemiche dell’uscita che hanno visto protagonista Matteo Salvini, Pregliasco raccomanda uscite brevi e solo se necessarie. “Anche quando si porta fuori il cane- aggiunge- lo si deve fare rapidamente e solo nei paraggi”. E in caso di corsa all’aperto per mantenersi in forma, “il runner deve uscire da solo”. Vietato il jogging di gruppo. Anche perché, ammonisce il virologo, “quando si corre aumentano per forza di cose la frequenza cardiaca e quella respiratoria, quindi il ‘rischio droplet’ si moltiplica”. “Droplet” sono le goccioline che escono dalle vie respiratorie quando si tossisce, si starnutisce o anche quando si parla, che rappresentano il principale rischio di trasmissione del virus.

il giornale.it

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