Diego Bianco, l’operatore del 118 morto a Bergamo: le ultime strazianti parole alla moglie

Una morte, ieri, sabato 14 marzo, ha colpito e fatto male forse più di tutte le altre. Si parla di Diego Bianco, l’operatore del 118 di Bergamo morto a 46 anni per coronavirus. Una delle vittime più giovani da che questa maledetta emergenza è iniziata. A maggio Diego avrebbe compiuto 47 anni. E si scopre non aver avuto alcuna malattia pregressa: in quattro giorni la sua situazione è precipitata, dai sintomi alla morte. Da venti giorni Diego lavorava all’ospedale Giovanni XXIII, ai telefoni dell’emergenza del presidio ospedaliero cittadino che ha accolto oltre 400 ricoverati. “Era un lavoratore preparato, che ha sempre utilizzato i dispositivi di protezione. Non era anziano e non aveva altre malattie”, spigano i colleghi.

Solo mercoledì gli hanno fatto il test, il tampone: aveva della febbre ma non stava male. Anche dopo l’esito era tranquillo. Tanto che solo venerdì sera, Diego, scherzava col fratello. Ma di ancor più straziante ci sono le ultime parole pronunciate alla moglie, di cui dà conto Repubblica: “Vai a dormire, tanto non muoio. Devo solo trovare la posizione”. Ma Diego non si è più svegliato. Erano le 3.30 della notte tra venerdì e sabato. Due ore dopo, alle cinque e mezza del mattino, la moglie – volontaria alla Croce Rossa di Seriatte -, tornando in camera lo ha trovato in fin di vita. Ha tentato un massaggio cardiaco, inutile. Diego se ne era andato.

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