L’Ue fa marcia indietro: salta l’approvazione del Mes
Roma, 14 mar – Un piccolo cambiamento nell’ordine del giorno, rilevante sia nella forma che nella sostanza. E’ ciò che ci consegna la nuova agenda del prossimo Eurogruppo, il vertici dei ministri dell’Economia di martedì 16 marzo. Quello, per intenderci, chiamato fra a discutere – ed approvare, s’intende – anche la (contestatissima) riforma del Mes.
Mes: tutto rinviato
Se il punto era inizialmente in cima alla lista, l’aggravarsi dell’epidemia di coronavirus ha fatto saltare i piani di Bruxelles. Nella nuova bozza, infatti, al primo ed unico punto troviamo proprio il Covid-19, con specifico riferimento al confronto sulle misure da adottare per contrastare gli effetti economici negativi dovuti al diffondersi del virus.
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Le questioni relative al Mes, invece, finiscono nelle varie ed eventuali. Nel testo si passa inoltre dal “political endorsement” alla riforma della prima versione (9 marzo) ad una generica “discussione” sul pacchetto di misure legate al Meccanismo, fra cui il common backstop – il Mes sarà chiamato, fra le altre cose, a garantire il fondo di risoluzione comune per le banche in difficoltà – e poco più. Una modifica non da poco, specie se si pensa che l’approvazione della riforma era data pressoché per fatta.
Vinta una battaglia, non la guerra
Se il virus cinese ha ribaltato il tavolo del Consiglio Europeo, questo non significa che l’approvazione del Mes sia saltata. Parliamo di una riforma a cui l’Ue punta ancora, nonostante gli altissimi rischi che comporterebbe per l’Italia, in particolar modo in termini di pericolo “grecizzazione” del nostro debito pubblico. L’impressione è che si sia solo all’inizio di un lungo cammino all’interno nel quale questo rinvio rappresenta solo un incidente di percorso. Prima o dopo toccherà anche al nostro parlamento esprimersi sulla ratifica: lì si giocherà la vera partita politica.
Filippo Burla