L’emergenza ha risvegliato il patriottismo degli italiani. Un’Italia emozionante va in finestra (video)
L’Italia è un Paese strano. Nel senso di straordinario. Riesce sempre a sorprenderti. Chi l’avrebbe mai detto che un’emergenza sanitaria avrebbe risvegliato il patriottismo degli italiani? Davvero nessuno. Decenni di autodenigrazione nazionale ci potevano anche far pensare che l’insorgere violento e improvviso dell’emergenza avrebbe reso la nostra gente più cupa, più depressa, più pessimista. E invece no. Incredibilmente, la voglia di vita è esplosa. Nella maniera più imprevedibile.
Ieri tanti italiani sono andati in finestra, sui balconi, sui terrazzi e, insieme ai loro vicini e dirimpettai, hanno intonato l’Inno di Mameli. Per incitare se stessi. Per incitarsi tutti insieme.
Oggi un altro spettacolo grandioso. Alle ore 12,00, seguendo l’appello sui social, tanti italiani si sono dati appuntamento per applaudire medici e infermieri che si impegnano allo stremo per combattere il coronavirus. Mettendo a rischio la propria vita.
Due spettacoli inediti, commoventi e (piacevolmente) sconvolgenti. Come quando, in una tristissima e dolorosissima giornata, quella della strage di Nassiriya, migliaia di italiani fecero la fila davanti all’Altare della Patria depositando un fiore o una poesia. Anche allora fu un evento drammaticamente inedito a generare un’improvvisa fiammata di sentimento nazionale.
Nelle disgrazie riusciamo insomma a sentirci nazione. E non è una cosa strana. Quando le cose vanno bene, il sentimento nazionale non ha in fondo bisogno di manifestarsi. È nelle difficoltà che si vede se ci sentiamo o no comunità. Va anche detto che a risvegliare in questi giorni il patriottismo degli italiani è anche la scoperta che a Francoforte c’è chi proprio non ci ama. Come il nuovo presidente della Bce Christine Lagarde. Con una frase è riuscita distruggere per un giorno la Borsa di Milano.
E allora, in faccia al coronavirus e in faccia alla Lagarde gli italiani cantano (l’Inno nazionale e altre canzoni). A dimostrazione che non hanno paura. Né di un virus. Né degli specultatori finanziari. Protetti da un signora che ama più le banche che i popoli.
«La nazione è un plebiscito che si tiene tutti i giorni», diceva Ernest Renan. Gli italiani votano cantando.