Coronavirus, Gino Paoli striglia l’Italia: “Popolo di bambini, zucconi ed egoisti”
L’Italia si è fermata e l’ordine imperante è solo: restare a casa. È stato necessario che Giuseppe Conte emanasse diverse ordinanze per convincere gli italiani a non uscire di casa per cercare di arginare il contagio del virus, nel tentativo di ridurre il propagarsi dell’epidemia.
Ora, sembra che la maggior parte del Paese abbia capito che questo per il momento è l’unico modo per evitare il collasso delle strutture sanitarie italiane, che hanno pochi posti disponibili in terapia intensiva per far fronte a tutti i casi di polmoniti causati dalle complicazioni date dal coronavirus. Ancora qualcuno che non vuole piegarsi al decreto c’è, ma sono la minoranza. Contro di loro in queste ore si è scagliato anche Gino Paoli, che a Un giorno da pecora ha bacchettato i trasgressori, lanciando anche un messaggio di speranza.
A differenza dei suoi illustri colleghi, come Gianfranco D’Angelo e Maurizio Costanzo, Gino Paoli non sottovaluta il problema e non sbandiera il diritto alla liberà a tutti i costi. “Io non esco quasi mai in generale, non mi piace. E poi mi sembra di aver a che fare con un popolo di bambini, zucconi ed egoisti. La questione è semplice: io non esco perché non voglio far del male a nessuno”, ha detto Gino Paoli in radio esprimendo in modo chiaro il suo pensiero. Il ragionamento del cantautore è logico e di buon senso, perché secondo lui non si sarebbe dovuti arrivare alla proibizione per legge. Sarebbero dovuti essere i cittadini che, vista l’emergenza e il diffondersi dell’epidemia, avrebbero dovuto attuare queste misure in autonomia.
“Sembra che la gente non capisca che non osservando un certo tipo di regole si può far del male agli altri. Ad esempio ieri mia moglie è scesa a fare la spesa e c’era un mercato, non di generi alimentari, che bloccava tutto, pieno di gente. Può darsi che fosse una cosa permessa ma mi lascia perplesso”, ha detto Paoli, riportando lo sconcerto di tanti cittadini che nei giorni scorsi hanno segnalato questa anomalia. La necessità di evitare gli assembramenti, inevitabili nei mercati rionali, nasce proprio dalla volontà di evitare il contagio di un virus altamente volatile. Per tale ragione si richiede di mantenere la distanza minima di sicurezza di un metro dalla persona più prossima.
Gino Paoli, però, è positivo per il futuro e crede che dopo questo momento di buio, l’Italia possa rinascere più bella e più forte di prima: “Ogni volta che è successo qualcosa di drammatico come quel che sta succedendo ora è poi iniziato una sorta di rinascimento, perché la gente si guarda dentro e capisce quanto si è sbagliati in questo strambo mondo.”