Rifiuta il ricovero, dopo tre giorni muore per coronavirus

Un uomo di 58 anni è morto ieri, per insufficienza cardiorespiratoria, all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Il paziente era giunto nel nosocomio in ambulanza, in uno stato molto critico, con gravi difficoltà respiratorie, riferendo uno stato febbrile presente già da diversi giorni.

Si tratta del primo caso accertato di coronavirus in Sicilia, anche se ieri un uomo di 83 anni è deceduto a Sortino. L’anziano uomo – secondo quanto riferito dall’assessore regionale Ruggero Razza – però non sarebbe morto di coronavirus nonostante il tampone fosse positivo. “Dopo aver ricevuto le relazioni della Aziende sanitarie provinciali di Siracusa e Catania – scrive la Regione in una nota -, si precisa che l’uomo è deceduto per arresto cardiorespiratorio. Si tratta di un soggetto che era affetto da patologie cardiovascolari e neurologiche, con una endoprotesi per pregresso aneurisma aortico-addominale. Lo stesso era stato ricoverato presso il nosocomio di Augusta, con sospetta ischemia cerebrale. Oggi (ieri, ndr) era stata accertata la positività al Covid-19 in un soggetto con patologie multiple”.

A Caltanissetta però, il caso è stato confermato dalla stessa Asp che ha ricostruito quanto accaduto negli ultimi tre giorni. Il 9 marzo, l’uomo aveva rappresentato una sintomatologia febbrile non riconducibile a un caso sospetto di Coronavirus e veniva visitato dal medico di continuità assistenziale. Il giorno dopo, la famiglia del paziente ha contattato la centrale operativa del 118 riferendo che l’uomo, oltre allo stato febbrile, aveva anche difficoltà respiratorie. Da qui è scattato l’allarme. In un primo momento il paziente è stato sentito telefonicamente, lo stesso ha rifiutato formalmente il ricovero, malgrado l’insistenza ripetuta dell’operatore sanitario. Ieri, i familiari, così come consigliato precedentemente, in caso variazione del quadro clinico, hanno ricontattato il 118, rappresentando un peggioramento e accettando il ricovero. Una volta portato in ospedale sono stati così effettuati immediatamente: una Tac, che ha mostrato una polmonite interstiziale in fase avanzata e il tampone per il coronavirus, successivamente risultato positivo. È stato, quindi, intubato e posto in isolamento. Dopo qualche ora è avvenuto il decesso. Dopo la notizia del decesso, in via precauzionale sono state avviate tutte le procedure previste dal protocollo: isolamento dei contatti stretti, sanificazione dei percorsi e della struttura in cui il paziente lavorava.

Intanto alla centrle oeprativa della protezione civile si lavora senza sosta. Telefonate in aumento al numero verde della Sala operativa della Protezione civile della Regione Siciliana. Da un paio di giorni, in concomitanza con i massicci arrivi in Sicilia dalle regioni del Nord Italia, le telefonate al numero dedicato all’emergenza Coronavirus (800.45.87.87) si sono moltiplicate. Nella sola giornata di martedì sono arrivate 8.732 chiamate, con un tempo medio di conversazione di circa due minuti e trenta secondi. Ieri fino alle ore 14, sono state 3.149 le richieste di informazioni, che portano il numero complessivo dall’inizio dell’emergenza a quasi trentamila.
Le linee attive sono in tutto 75, di queste sessanta sono potenzialmente disponibili per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Le rimanenti restano a disposizione per tutte le altre esigenze istituzionali. Attualmente sono operative 10 linee a Palermo, 5 a San Giovanni La Punta, nel Catanese, 5 a Messina e da oggi altre cinque ad Agrigento.

il giornale.it

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