L’idea della Boschi: “Mancano posti negli ospedali? Usiamo le navi da crociera”
In questo momento difficile per il Paese, dove si cerca di arginare il diffondersi del coronavirus, uno dei problemi principali è gestire l’emergenza negli ospedali.
Tra le proposte avanzate dai politici ce n’è una particolare, avanzata da Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva. “Una piccola proposta – scrive su Facebook -. Servono posti letto. Attrezziamo allora due navi da crociera di lusso, che hanno cabine con bagno e tutti i comfort: è una soluzione migliore di ospedali da campo o vecchie caserme. Possono essere allestite subito”.
In situazioni come questa, davanti a impellenti motivi di sicurezza per la tutela della salute pubblica, lo Stato in effetti potrebbe intervenire requisendo le supernavi da crociera. Resta da capire se, al di là del comfort delle cabine, la situazione sarebbe davvero ottimale da un punto di vista medico-organizzativo. La parola non può che andare agli esperti e a chi ha in mano il polso della situazione.
Nei commenti al post della Boschi, non a caso, qualcuno le contesta questo: “I posti letto che servono sono posti di terapia intensiva e sub-intensiva che richiedono attrezzature e sistemi che non si possono improvvisare su una nave (ventilatori, sistemi di distribuzione ossigeno e aspirazione, sistemi di sicurezza per garantire la continuità della corrente…ecc..). La cosa che manca non è lo spazio per mettere qualche migliaio di letti: sono le attrezzature e soprattutto il personale sanitario in grado di gestire i pazienti in terapia intensiva e sub-intensiva”. Un commentatore riconosce che l’idea potrebbe essere buona, ma “i posti letto devono essere all’interno della regione perché sarebbe complicato trasportare tutti gli ammalati”. Infine c’è chi si mette le mani nei capelli pensando alle recenti notizie sulle navi da crociera bloccate per il coronavirus: “Le navi sono state un incubatore e un diffusore ideale per il virus. I sistemi di areazione veicolano il virus, i corridoi e le cabine sono stretti. Non è il caso! Andrebbero fatti lavori aggiuntivi che richiedono più tempo”.
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