Coronavirus, svolta sul “paziente zero”: rientrò dalla Germania il 25 gennaio e portò il Covid-19 in Italia
Il tutto ha inizio il 25 gennaio. Giorno in cui, secondo l’équipe di ricercatori dell’Università Statale di Milano guidata dal professor Massimo Galli, il coronavirus entra in Italia. Il ceppo ha uno stretto legame con quello tedesco, dove ben tre giorni prima viene isolato il virus da un manager tedesco che lo ha contratto da una collega cinese di Shanghai. Ecco allora la drammatica triangolazione. Il Fatto Quotidiano aggiunge poi un dettaglio alla mappa del virus: l’epidemia circolata in Germania ha contagiato una persona italiana che arrivava dalla zona del Basso lodigiano. La stessa persona, rientrata in Italia, ha fatto poi partire con buona probabilità il virus nei confronti di migliaia di persone.
Ma chi è il misterioso paziente zero? I ricercatori dell’università Statale di Milano hanno analizzato tre ceppi tra loro differenti per pochissimo e altri due sono stati isolati in Italia. Insomma, cinque ceppi, cinque sequenze genomiche. Tutte riconducibili al primo ceppo della Baviera. Stando alla mappa pubblicata sul sito Netxstrain, il Sars2Cov lodigiano ha proseguito la sua corsa in Italia e all’estero andando a colpire diverse nazioni. Ma tutto partì da lì: dalla Germania.