Coronavirus, la verità sui contagi e i malati. E scatta l’allarme per i ragazzi
Il 5% dei malati di coronavirus ha meno di 30 anni. Si tratta di oltre 420 persone in tutta Italia secondo i dati forniti ieri dall’Istituto superiore di sanità.
Nel frattempo l’epidemia continua a estendersi in tutte le Regioni e ci sono oltre 10 mila contagiati dall’inizio dell’emergenza. E il governo ha deciso di stanziare 25 miliardi “come somma straordinaria” per fronteggiare questa difficile situazione. Ma chi sono i malati di coronavirus? Ecco il profilo delle persone colpite dal Covid-19.
Fasce d’età
Gli anziani rimangono i più affetti dall’epidemia ma come già detto una percentuale non indifferente riguarda giovani con un’età inferiore a 30 anni. “L’indagine – ha ribadito il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – rileva una percentuale significativa di casi sotto i 30 anni, un dato che conferma quanto questa fascia di età sia cruciale nella trasmissione del virus”.
Nel nostro Paese i casi positivi di bambini da 0 a 9 anni sono 43 e rappresentano 0,5% del totale. Sono 85 i casi nella fascia di età 10-19 anni (1% del totale) e 296 in quella 20-29 anni (3,5%).
Le cifre crescono poi con l’avanzare dell’età. Ci sono 470 casi tra 30 e 39 anni (5,6%), 891 tra i 40 e 49 anni (10,7%), 1.453 nella fascia 50-59 (17,4%), 1.471 tra 60-69 anni (17,7%), 1.785 tra 70 e 79 anni (21,4%), 1.532 tra gli over 80 (18,4%).
La maggior parte dei casi di coronavirus, cioè il 62%, riguarda persone di sesso maschile.
Stato clinico dei malati
Come riportato dall’Iss, lo stato clinico è disponibile solo per 2.539 casi, di cui 518 (9,8%) sono asintomatici, mentre 270 (5,1%) sono pauci-sintomatici, termine usato per indicare la scarsità dei sintomi con cui si manifesta una malattia o un’epidemia. Il 30,7% dei casi, ovvero 1.622, sono persone con sintomi per cui non viene specificato il livello di gravità, 1.593 (30,1%) hanno sintomi lievi, 297 (5,6%) hanno sintomi severi e 985 (18,6%) sono casi critici. Il 21% dei casi risulta ospedalizzato, e tra quelli di cui si conosce il reparto di ricovero (1.545) il 12% risulta in terapia intensiva.
Come è avvenuta la trasmissione
L’Iss ha spiegato che la trasmissione dell’infezione “è avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre segnalati dalla Regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina”. L’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto evidenzia inoltre che “è stata segnalata dalla regione Lombardia una persona di nazionalità iraniana, tuttavia non è stato indicato dove possa essere avvenuto il contagio anche se la persona si è verosimilmente infettata in Iran”.
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