La Borsa crolla, lo spread vola, il governo guarda. Ignorati gli allarmi dell’opposizione
La Borsa crolla, lo spread vola, il governo resta a guardare. Tutto previsto, purtroppo, dalle opposizioni, a cui si chiede un contributo costruttivo ma di cui poi si ignora qualsiasi indicazione. Come quella che era arrivata da Giorgia Meloni, prima di tutti: “Chiudete la Borsa per evitare speculazioni“. A cui si erano uniti Matteo Renzi, che non sta all’opposizione (ma quasi…), quindi Salvini, Tajani e l’intero centrodestra.
Speculatori scatenati in Borsa
Il coronavirus, dunque (ma anche la crisi petrolifera) affossa Piazza Affari con il Ftse Mib che è arrivato a perdere anche oltre l’11%. Al momento l’indice è a quota 18,558 con un calo del 10,78%. Vola anche o spread tra il nostro Btp e il decennale tedesco che si attesta sopra quota 210 punti (al momento a 212 punti) con un balzo di circa il 20 % rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il rendimento del nostro decennale sale così all’1,28%.
L’allarme della Meloni
“Il decreto Coronavirus è stato gestito malissimo. Dopo aver scatenato il panico tra i cittadini evitiamo di scatenare il panico pure tra gli investitori”. Queste le parole pronunciate due giorni fa da Giorgia Meloni, come molti preoccupata dalla fase difficilissima che il Paese sta attraversando. Meloni aveva esortato il governo a chiudere la Borsa oggi, lunedì nero, per motivi previdibilissimi. “Ora adotti tutti i provvedimenti possibili per impedire che la speculazione finanziaria metta in ginocchio la Nazione. Valuti se sospendere le contrattazioni di borsa per dare modo di metabolizzare gli ultimi provvedimenti e frenare i comportamenti più irrazionali”.
“Di certo vanno vietate in questa fase le vendite allo scoperto – aveva detto ancora la Meloni –. Ossia lo strumento con cui pochi cinici e razionali speculatori possono fare fortuna sulla legittima irrazionalità dei piccoli investitori. Inoltre gli organismi di vigilanza e l’intelligence, ognuno per le proprie competenze, siano attivati immediatamente. Per monitorare le principali operazioni e scongiurare azioni che possano pregiudicare gli interessi strategici nazionali. Il contagio del virus va giustamente contenuto, ma va fermato anche il contagio della paura e della speculazione”.
Le vendite allo scoperto in Borsa
Il principale strumento di speculazione è proprio quello indicato dalla Meloni, la vendita allo scoperto (o short selling). Una scommessa sul futuro crollo di un prezzo. In pratica, la vendita di un bene che non si possiede realmente, nella speranza che il prezzo scenda così da riacquistarlo in futuro a un prezzo più basso e ottenere un profitto. Pane per i denti degli sciacalli del mercato. Da vietare, subito.
E Renzi: l’avevo previsto anche io
“Tra le altre cose nel video di ieri avevamo chiesto di anticipare provvedimenti sull’apertura odierna della Borsa
di Milano. E antipatico dire ‘L’avevamo detto’. Ma anche gli antipatici talvolta andrebbero ascoltati…”. Lo ha scritto su Twitter Matteo Renzi, postando il video di ieri sull’emergenza Coronavirus. “Cosa aspetta Consob ad attuare lo short ban? E Gualtieri dov’è di fronte a una Borsa preda di speculazioni previste e prevedibili? Si intervenga subito come auspicavamo da giorni!”. Così sui suoi canali social, anche Giulio Centemero, deputato della Lega e capogruppo in Commissione Finanze alla Camera per il partito di Matteo Salvini.