Se il virus continua, in fumo 8 miliardi di pil. E 30mila imprese rischiano di chiudere
L’emergenza Coronavirus si prolunga e l’impatto sull’economia peggiora: se la «fase acuta» dell’allarme da contagio dovesse durare fino ad aprile, sarebbero a rischio 6,5 miliardi di consumi, interni e turistici, e 8 miliardi di Pil nel semestre.
A stimarlo è Confesercenti, rivedendo le stime del 25 febbraio, basate su un’ipotesi di un’emergenza più breve di quanto sia ora lecito supporre. Se, come sembra, l’allarme Coronavirus dovesse protrarsi con l’attuale intensità fino al prossimo mese, ad aggravarsi sarebbe infatti anche l’impatto sui consumi turistici (-5 miliardi) e interni (-1,5 miliardi). La flessione, insieme al calo degli investimenti, porterebbe alla perdita di 8 miliardi di euro di Pil (-0,3%) e alla possibile chiusura di 30 mila imprese.
Alza il livello di allarme anche Coldiretti che calcola un crollo dell’11,9% per le esportazioni del made in Italy in Cina a gennaio con l’inizio dell’emergenza. Non solo – secondo l’analisi Coldiretti-Ixè – la pandemia sta provocando le prime disdette degli ordini in più di una azienda agricola su quattro (27%) per il crollo della domanda alimentare dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l’export.
Fino a qui i cahiers de doléances ma il mondo del credito e quello produttivo stanno provando a reagire. In particolare l’Abi e le Associazioni di impresa hanno rafforzato le moratorie sui prestiti. In particolare viene estesa ai prestiti al 31 gennaio 2020 la possibilità di chiedere la sospensione o l’allungamento. La moratoria è riferita ai finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza «Covid-19». La sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti può essere chiesta fino a un anno. La sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine. Per le operazioni di allungamento, è invece previsto che l’estensione della durata del finanziamento può arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento. Ove possibile, le banche possono applicare misure di maggior favore per le imprese rispetto a quelle previste nell’Accordo stesso.
L’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina ha invece annunciato, in una intervista al Corriere, che l’istituto è «pronto a donare fino a 100 milioni», da mettere «disposizione del Paese, per progetti specifici che affrontino l’emergenza sanitaria». Quella di Intesa Sanpaolo è «un’iniziativa importante, molto concreta», afferma l’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera, soffermandosi sul ruolo, anche sociale, delle imprese: La stessa «Pirelli sta già raccogliendo fondi, ricevendo le prime adesioni, da destinare subito all’ospedale Sacco di Milano»
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