Coronavirus, il piano di emergenza di CasaPound: “50 miliardi per far ripartire l’economia”

Roma, 7 mar – Turismo, fisco e lavoro. E’ attorno a questi tre punti che ruotano le proposte di CasaPound Italia per far ripartire un’economia destinata ad una più che probabile recessione a causa delle misure per contrastare l’epidemia di coronavirus. Un piano di emergenza al fine di riattivare le produzioni nazionali duramente colpite dal morbo e dalle ordinanze restrittive varate da governo e regioni.

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“Servono 50 miliardi, in deficit e senza riguardo ai vincoli europei per fare ripartire le locomotive dell’economia italiana, ovvero la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna, colpite in maniera durissima dall’attuale emergenza sanitaria”, spiega il movimento in una nota, mettendo nero su bianco la necessità di superare una volta per tutte i vincoli europei che non sembrano volerci dare tregua neanche in una situazione di conclamata necessità. Da qui l’improcrastinabile bisogno di ignorare le rigidità comunitarie per tornare a mettere in circolo risorse fresche, con particolare attenzione al settore turistico che più di altri sta sentendo le difficoltà del momento.

Sostegno al turismo

E’ proprio in quest’ultimo che si concentrano buona parte delle idee della tartaruga frecciata, che chiede di istituire – sulla falsariga ad esempio del “bonus cultura” – un “bonus turismo” fatto di importanti detrazioni (fino al 50% su una spesa massima di 2mila euro) per le spese sostenute in strutture localizzate in Italia. Un modo, fra le altre cose, di sostenere la domanda interna di turismo incentivando i residenti a preferire mete nazionali.

Shock fiscale

Misure importanti sono poi previste dal lato del fisco, con la proposta di azzerare – senza richiedere nulla negli anni successivi – tasse e imposte per tutto il 2020 per le provincie che comprendono le zone cosiddette “rosse”, mentre per le altre località colpite dall’epidemia si suggerisce il rinvio delle scadenze almeno sino al 2021, con possibilità inoltre di rateizzare il dovuto nell’arco di un ragionevole numero di anni.

Lavoro

Terzo e ultimo punto riguarda il capitolo del lavoro, dove con 20 miliardi è possibile sia ridurre finalmente – con una misura che da emergenziale deve diventare in seguito strutturale – di almeno 10 punti il cuneo fiscale che rendere molto più agevole l’erogazione di strumenti di sostegno al reddito quali la cassa integrazione. Importante il riferimento, anche qui, al discorso del turismo, con la previsione di estendere il benefici della cassa in deroga all’intero settore in tutte le regioni.

“L’economia – conclude CasaPound – è già gravemente danneggiata e l’evolversi dell’epidemia di coronavirus porterà inevitabilmente ad altre perdite. Servono misure straordinarie, che uno Stato che abbia ancora conservato un briciolo di sovranità può e deve mettere in campo immediatamente”.

Nicola Mattei

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