Coronavirus, delirio social della scrittrice Marino: “Ci stiamo sacrificando per i vecchi”
Roma, 7 mar – Fuani Marino è una scrittrice. Il suo ultimo libro, Svegliami a mezzanotte, è stato pubblicato da Einaudi e in rete se ne trovano recensioni entusiastiche. Il precedente, Il panorama alle spalle, era edito dalla più piccola Scatole parlanti. Di lei Wikipedia dice che “ha collaborato a vari giornali e riviste, tra cui il quotidiano Corriere del Mezzogiorno, dove seguiva gli eventi culturali. Nella redazione le avevano dato il soprannome ‘Tsunami Marino’ per la sua vivacità”. Per saperne di più su di lei si potrebbe andare a vedere il suo profilo Twitter, che tuttavia, da oggi, è bloccato, cioè visibile solo ai follower approvati. Cosa ha portato la scrittrice a trincerarsi dietro questa improvvisa tutela della privacy? Molto probabilmente la valanga di insulti ricevuti dopo aver espresso il suo pensiero in un tweet. In buona sostanza, secondo Fuani Marino, rinunciare ad andare nei locali solo per salvare dei vecchi è fatica sprecata, non ne vale la pena.
Over 75? Sacrificabili
Commentando un tweet di tale “Anna Stefi”, infatti, la nostra intellettuale ha scritto: “Stiamo sacrificando cose imprescindibili come il diritto all’istruzione, la socialità, infine l’economia di un paese in nome degli over 75”. Ora, a parte il fatto che non è così e che la profilassi per contenere il coronavirus non protegge solo gli anziani, come sa chiunque abbia ascoltato una delle innumerevoli interviste a virologi e infettivologi che inondano i media, la schiettezza con cui si dice che gli over 75 sono individui sacrificabili sull’altare della nostra vita sociale fa spavento.
Concetto ribadito
Si dirà: a chi non è mai sfuggito dalla tastiera un tweet sconveniente? Un momento di stanchezza o di rabbia ed ecco comparire sulla bacheca uno sproposito. Il problema è che Fuani Marino ha ribadito più volte il suo pensiero. Il tweet, infatti, ha cominciato a girare in rete e a generare commenti poco carini. Ma lei ha insistito: “Purtroppo, se guardi i dati epidemiologici e le misure prese, è proprio così”. Una precisazione che non precisa e che ha generato ulteriori commenti stizziti.
Restiamo umani?
Niente da fare, la nostra Fuani ha continuato imperterrita a sostenere il suo punto di vista, con un’ulteriore spiegazione: “Anche io ho una madre (che amo molto) vicina agli ottant’anni. E tuttavia, in termini di rischi/benefici della collettività continuo a pensarla così”. Pare di capire, insomma, che le misure per la salute pubblica debbano essere sottoposte a un calcolo rischi/benefici i cui criteri vanno ovviamente lasciati all’arbitrio di persone come Fuani Marino. Qualcuno ha già detto “restiamo umani”?
Giorgio Nigra