Cinquestelle e Pd a braccetto in Liguria. Ovvero, come snaturarsi per cercare di sopravvivere
Cinquestelle e Pd a braccetto anche in Liguria. Per la serie: qualunque cosa pur di sopravvivere. Snaturano se stessi, dimenticano perchè sono al mondo. Annullano i Vaffa che li hanno spinti in alto. E precipitano nell’abbraccio col Partito Democratico che li schifò: la parabola grillina si compie in Liguria. Nella terra di cotanto Grillo i grillioti giubilano e brindano all’accordo coi nemici di prima. Con punte di tafazzismo elevate: “In Liguria il M5S ha scelto di percorrere la strada delle alleanze con altre forze civiche e politiche dimostrando che il Movimento non solo è vivo ma chiede rinnovamento ed è pronto a uscire dall’autoisolamento degli ultimi tempi…” annuncia giulivo il pentastellato ligure Battelli. Fingendo di non sapere (o magari non lo sa davvero?) che quello che chiama “isolamento” era specificità. Era il tratto distintivo che li aveva fatti vincere. E che adesso invece li vedrà precipitare. Arriva il via libera alla trattativa. Cinquestelle e Pd insieme alle regionali in Liguria. Ossigeno puro per il centrodestra che con Giovanni Toti cercherà la riconferma. Il timbro dell’accordo di potere e sopravvivenza arriva con la solita consultazione su “Rousseau“. E sul Blog Pentastellato si legge: “Alle ore 12:00 di oggi, venerdì 6 marzo 2020, si è conclusa la consultazione su Rousseau -si legge nel blog delle Stelle- attraverso la quale gli iscritti abilitati al voto residenti in Liguria, hanno potuto esprimere la loro opinione sulla proposta fatta dal Capo Politico di aprire una trattativa con il Partito Democratico e con altre forze civiche e politiche, per le prossime elezioni regionali”. “Sono state espresse complessivamente 1.664 preferenze da parte degli aventi diritto al voto. Questi i risultati: SÌ – 960 voti (57.7%), NO – 704 voti (42.3%)”. 960 voti sanciscono la fine del sogno grillino in Liguria. Un paio di condomini per una fine miserrima.