“Siete solo delle mele marce…”. Le sardine “esplodono” ancora

Sono delle “mele marce” e manovrati “da parte del Pd e della Cgil locali”. Questa l’accusa rivolta alle Sardine catanesi dal direttivo del movimento.

Ieri l’epilogo di uno scontro – con accuse reciproche – che in realtà va avanti da tempo: il gruppo catanese è stato espulso e la pagina Facebook adesso è amministrata direttamente da Bologna. La “scomunica” arriva pochi giorni dopo l’estromissione di un altro referente, il napoletano Bruno Martirani. Mentre Stephen Ogongo, uno dei leader romani del movimento, ha deciso di farsi da parte.

La situazione catanese in realtà da tempo non faceva dormire sonni tranquilli a Mattia Santori e agli altri fondatori del movimento, che stavano cercando una soluzione ad una situazione diventata ingestibile, con le accuse reciproche che avevano infiammato il clima all’interno del movimento. Tra queste l’elezione di un rappresentante della Cgil come delegato catanese per il “congresso” di Scampia. Elezione contestata da Bologna. E ieri mentre a Palermo gli altri pesciolini Lorenzo Donnoli, Giulia Trappoloni, Jasmine Cristallo salivano a bordo della Mare Jonio, in attesa di partecipare a una missione della Ong Mediterranea, da Bologna partiva il siluro ai “colleghi” di Catania, con l’espulsione.

“Essere Sardine significa stare uniti, fare branco, mettere insieme idee, costruire”, si legge in un post sulla pagina 6.000 Sardine, in cui i leader nazionali hanno additato vecchie “logiche di potere, strategie nascoste, sotterfugi” fra gli attivisti catanesi. “Essere Sardine significa fare da ponte tra i cittadini e le istituzioni, trovare quella strada di valori e di pensieri che le rappresentanze hanno spesso smarrito o messo in secondo piano. Essere Sardine significa collaborare, discutere, confrontarsi anche animatamente ma sempre in maniera costruttiva”.

“In questi mesi a Catania – continua il post – qualcuno ha dimenticato cosa significhi essere Sardina, preferendo trascorrere il tempo, non a difenderne i valori, né a elaborare o proporre iniziative. Qualcuno si è impossessato strategicamente di un gruppo, isolando i suoi fondatori e chi ha lavorato alla piazza, chi ha ideato i flashmob, chi ha cercato di evitare che il movimento venisse ingoiato da un gioco politico fin troppo visibile condotto da parte del Pd e Cgil locali. Per tale ragione, non riteniamo che l’attuale gruppo che si identifica nelle sardine a Catania (la pagina Facebook Sardine di Catania e il gruppo Sardine Siciliane) rientrino nei valori e nello spirito del movimento e non riteniamo che possa far parte di alcun coordinamento, né provinciale, né regionale, né nazionale”.

La replica delle Sardine “gettate” nel cassonetto, non è tardata ad arrivare. “Non è vero nulla! Ci avete isolato voi!”, si legge nella pagina Facebook delle Sardine cacciate – Abbiamo un gruppo ampio su Whatsapp di circa 60 membri dove all’interno ci sono 4-5 persone che fanno parte di sindacati che cercano di darci una mano un po’ su tutto, essendo molti di noi alla prima esperienza politica”.

E tra i due litiganti “il terzo non gode” ma domanda. “Vorremmo sapere – scrive la Cgil rivolgendosi alle Sardine catanesi – a chi si riferisce la nota: non ci appare corretto tirare in ballo un sindacato che opera ogni giorno in città su vertenze drammatiche che non lasciano il tempo di inseguire beghe personali”. Con i continui scontri, le espulsioni e le manie di protagonismo, con foto di gruppo (Benetton) e partecipazioni a programmi televisivi (Amici di Maria de Filippi), quello delle Sardine, nato come un movimento apartitico e di ribellione alla solita politica, sta sempre più prendendo le sembianze di una sinistra confusa e litigiosa

il giornale.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.