Foggia, tirocinio migranti in procura e polemiche: “Sono risorse”
Accoglienza ed integrazione a Foggia, sono quattro gli stranieri ad essere inseriti come tirocinanti e quindi distribuiti in alcuni uffici della procura della Repubblica.
Un periodo formativo della durata di tre mesi, estendibile complessivamente fino a sei, durante il quale i protagonisti svolgeranno dei compiti solitamente legati alle figure dei commessi od a quelle degli ausiliari.
Ad essere incluso tra i primi nel progetto, come riportato da “Foggia Today”, è il libico di 32 anni Haytem, che già da un mese svolge delle mansioni presso l’Ufficio dibattimento. Dalla Costa D’Avorio proviene Kouyate, 34 anni, che gestisce la movimentazione fascicoli, mentre dal Marocco arriva Abdel, affidato all’Ufficio di trattamento informatico degli atti processuali ed all’Archivio. “Mi piace questo lavoro. Grazie alla Repubblica Italiana, grazie a tutti”, riferisce il 38enne alla stampa locale. L’ultimo arrivato nel gruppo di tirocinanti, con mansioni relative allo smistamento degli atti, è il 59enne Achab.
Un progetto di integrazione, questo, attivato dalla stessa procura della Repubblica tramite una convenzione con la cooperativa Medtraining, che gestisce alcuni Sprar nella provincia foggiana. Tirocini formativi in procura della Repubblica: “Anche migranti parte dello Stato”Pubblica sul tuo sito
“Il migrante, grazie ad una sapiente opera di integrazione, è una risorsa per lo Stato. Colmano un vuoto di organico dei nostri uffici. Contiamo di poter estendere il numero di partecipanti. I tirocinanti sono stati formati, informati dei rischi e sono state stipulate le assicurazioni”, sostiene con entusiasmo il procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro, a cui fa eco il dirigente amministrativo Antonio Toziani. “Probabilmente estenderemo questa convenzione anche al Tribunale”, annuncia. “Perché l’iniziativa adottata dal Procuratore è importante per il messaggio culturale ma anche per il contributo che i tirocinanti possono fornire alle cancellerie. Abbiamo delle forti scoperture di organico”.
Un’operazione importante anche per contenere i costi, dato che si parla di tirocini formativi che non peseranno sulle casse dell’ente, trattandosi di una possibilità concessa tramite i percorsi di integrazione del progetto Sprar. Percorsi di formazione, dunque, gratuiti che già la cooperativa Medtraining ha proposto in altre aziende, come ribadisce il presidente Carmine Spagnuolo, che precisa: “Fare un tirocinio in procura introduce un elemento di rottura e di cambiamento, perché ha un impatto fortissimo in relazione alla rappresentazione sociale degli immigrati soprattutto in questo territorio. Mette in discussione gli stereotipi. Noi siamo abituati a vedere le persone che raggiungono il nostro territorio, migranti e rifugiati, soltanto a certi livelli della scala sociale. Per noi è strano vedere un infermiere di colore. A meno che non sia un calciatore, tutto il resto provoca una dissonanza cognitiva. Questa è la sfida più interessante. È un’operazione di rottura e di coraggio”.
Il tutor di riferimento Roberto Ginese punzecchia invece chi ha avanzato delle critiche: “Forse non si capisce il senso di quello che si fa. Da oggi in questa squadra Stato entrano anche i migranti, anche loro fanno parte dello Stato, sebbene a qualcuno forse dia fastidio. Ci aiutano nelle funzioni di base”.
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