Coronavirus, la mappa del contagio. Impressionante 1 marzo: 566 nuovi casi, l’onda lunga dell’incubazione
Una tabella sul coronavirus è diventata virale, sui social e via Whatsapp, in queste ultime ore. Traccia, con i numeri, la mappa del contagio e l’escalation impressionante di infetti giornalieri. Si parte il 20 febbraio, con 4 contagi (+1 rispetto al giorno precedente). Il 26 febbraio siamo già a 470, e per la prima volta si registrano più di 100 nuovi casi in 24 ore (148 per l’esattezza). Il 29 febbraio si supra quota 1.000 infetti (1.128 a fine giornata) ma è domenica 1 marzo che si registra il botto statistico più impressionante: i malati sono 1.694, addirittura 566 in più rispetto al giorno prima. È l’onda lunga di uno tsunami fin qui in gran parte sotterraneo, l’effetto della incubazione (7/14 giorni) partita ben prima che si accendessero i riflettori sul focolaio di Codogno e del Lodigiano.
Centinaia, migliaia di persone inconsapevoli di aver contratto quella che può apparire, in molti casi, una “banale influenza” e che su anziani e immunodepressi può avere conseguenze gravissime. Quelle stesse persone per settimane hanno fatto la loro vita, si sono spostati, hanno visitato luoghi e incontrato altre persone. Diffondendo il coronavirus. Ora si stringono le maglie della quarantena, anche fuori dalle zone rosse: l’obiettivo del governo è evitare che il contagio continui a diffondersi, ma non può nulla su quanto già accaduto: e questa settimana potrebbe essere quella di fuoco, per i futuri contagiati e per il sistema sanitario nazionale.