Germania, la quarantena dei bambini
Berlino Un giorno Bonn e Amburgo, quello dopo il circondario di Heinsberg nel Nord Reno-Vestfalia. Cresce il numero dei casi di contagio di corona virus in Germania, con l’ovest in netto vantaggio sulle regioni orientali del paese.
A Heinsberg, quattro bambini di un asilo con 114 iscritti risultano contagiati, mentre una delle loro maestre è ricoverata con sintomi polmonari. La donna è sposata con il «paziente zero» della Renania. Le autorità locali hanno chiuso l’asilo e messo in quarantena domiciliare un centinaio di persone ma il timore che il virus continui a propagarsi è grande: pochi giorni fa il «paziente zero» aveva partecipato a una festa di Carnevale in una località al confine con l’Olanda. A Bonn, intanto, è stata decretata la chiusura di una scuola per due settimane dopo che uno dei dipendenti dell’istituto con 185 bambini è risultato positivo al tampone per il Covid-19. In Germania la paura cresce e i tedeschi hanno preso d’assalto i supermercati accaparrandosi cibi a lunga conservazione e carta igienica. Davanti alle filiali delle grandi drogherie come DM o Rossmann abbondando i cartelli con scritto: «Sapone per le mani e mezzi di disinfezione esauriti».
Il comitato di crisi messo in piedi dal governo ha deciso che gli operatori di viaggi aerei e marittimi provenienti dalla Corea del Sud, dal Giappone, dall’Italia e dall’Iran devono informare le autorità sullo stato di salute dei passeggeri prima di attraccare (o atterrare) in Germania. Una regola che prima valeva solo per la Cina. Sui grandi eventi si deciderà caso per caso ma la fiera internazionale del turismo (ITB) di Berlino, la più grande al mondo nel settore, è stata cancellata. Fra le iniziative anti contagio spicca quella del Bayern Monaco. Il medico ufficiale del club ha raccomandato ai giocatori «di astenersi per il momento dal firmare autografi», invitandoli anche a «non rendersi disponibili per foto o selfie con i tifosi». Allo stesso tempo il club ha chiesto ai suoi sostenitori un po’ di comprensione.
Misure non eccessive se si considera che in pochi giorni il numero complessivo di casi conclamati di corona virus in Germania è arrivato a quota 60. Su Twitter il ministro della Salute Jens Spahn ha riconosciuto che nelle ultime ore «la situazione è cambiata». Il ministro ha spiegato «di avere fatto pressione con i colleghi di Francia e Italia affinché i ministri della salute dell’Ue si riuniscano la prossima settimana». Secondo Spahn «il numero delle infezioni è in aumento e siamo all’inizio di un’epidemia, in Germania e in Europa. Ciò richiede un’azione congiunta». Toni nuovi in un paese economicamente legato a doppio fila alla Cina e che pure si era illuso di guardare alla finestra l’evoluzione del virus in nord Italia. Le parole del ministro non sono comunque piaciute a Lutz Steinfurt, il farmacista di Heinsberg, vittima delle ansie dei propri concittadini. «Quello che Spahn ha detto su un’imminente epidemia è da irresponsabili».
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