Coronavirus, Giuseppe Conte scaricato dal Vaticano: Luigi Bisignani, la nota interna nella Santa Sede

Se lo dice l’uomo che sussurrava ai potenti, ovvero Luigi Bisignani, l’indiscrezione acquista corpo. Molto corpo. Si parla di Giuseppe Conte, che secondo Bisignani sarebbe semplicemente “al capolinea”. Lo spiega, chiaro e tondo, in un intervento pubblicato su Il Tempo di domenica 1 marzo, dove va dritto al punto: “Caro direttore, per il Quirinale Giuseppi è uno yogurt scaduto e l’addio è ormai scritto”. Insomma, scaricato dal Colle e da Sergio Mattarella. E perché? “Non solo per la sua incapacità di gestione del coronavirus, per l’isolamento internazionale e per la crisi economica in cui ha gettato l’Italia, ma semplicemente perché non sa governare”, taglia corto Bisignani.

E l’uomo che sussurrava ai potenti, per la prima volta, avanza un nuovo e decisivo elemento: anche il Vaticano, per lungo tempo sponsor del presunto avvocato del popolo, avrebbe scaricato Conte. “Seppure il virus ha allontanato ogni possibile finestra elettorale – riprende Bisignani -, da mesi, riservatamente, al Colle vengono testati alcuni nomi. Si sussurra che Mattarella potrebbe anche chiedere all’ex avvocato degli italiani per senso dello Stato di fare un passo indietro e diventare così una riserva della Repubblica, visto che dalle cancellerie internazionali non arrivano più segnali di gradimento e anche dell’agenda 2023 è rimasto solo il titolo. Perfino il desk italiano della Segreteria di Stato vaticana in una nota interna ha fatto notare, non solo al Santo Padre, che il presidente Conte è stato allarmista quando doveva essere cauto e troppo rassicurante quando la situazione economica è uscita dal controllo. Nel lessico della Chiesa, una bocciatura senza appello”. Insomma, Giuseppe Conte sempre più solo, accerchiato.

Non è dunque questione di “se”, ma di “quando” Conte lascerà Palazzo Chigi. E dato che il voto in tempi brevi pare impercorribile, ecco che Bisignani snocciola anche alcuni nomi circa i potenziali successori: “Dopo l’eventuale passo indietro per favorire una crisi lampo, la prima scelta sul prossimo premier è per Dario Franceschini”, spiega. E ancora: “Un occhio di riguardo alla Presidente, Marta Cartabia, almo mento non disposta ad abdicare al proprio ruolo, e al suo predecessore, Giorgio Lattanzi, che, negli ultimi anni, ha assunto un atteggiamento garantista e favorirebbe intese politiche interessanti”. Infine, tra gli outsider, Bisignani spiega che in un possibile “governo del Presidente”, Mattarella potrebbe provare a schierare Ugo Zampetti, il suo fedelissimo nonché primo consigliere.

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