Sgarbi furioso con Conte: «Sei l’unico a meritare la quarantena. Vai in tv come una soubrette…»
Vittorio Sgarbi ancora all’attacco sulla gestione dell’emergenza coronavirus da parte del governo. In alcuni tweet al vetriolo, il critico d’arte punta infatti il dito contro l’esecutivo e il premier. «Il solo che meriterebbe la quarantena. Conte – scrive – sta ogni giorno in tv, come una qualsiasi soubrette, in cerca di consensi più che per dare informazioni, oscillando continuamente tra allarmismo e rassicurazione». Per Sgarbi, infatti, «non c’è emergenza: è procurato allarme creato da un Presidente venuto dal nulla!».
Sgarbi: «Un allarme grottesco»
Sgarbi si è soffermato sul coronavirus anche nel suo intervento in Assemblea legislativa, durante la seduta di insediamento del parlamento regionale dell’Emilia-Romagna. «Sono convinto che questa emergenza non ci sia, che sia una costruzione spropositata e non colpisca bambini e giovani, perciò tenere chiuse le scuole è una follia. Qualunque misura prenda l’Emilia-Romagna per dissociarsi da questo allarme così grottesco – ha aggiunto – è una misura di democrazia». Per Sgarbi la chiusura di musei, mostre, cinema e teatri, (“mentre le discoteche sono aperte a riprova di una cultura e sottocultura manifestata anche in questo modo”) per il coronavirus è «oscurantismo, è medioevo, è una civiltà di untori che nelle parole inventano un male superiore alla realtà, che è grave come il male».
Pioggia di commenti sul web
Le parole di Sgarbi provocano una pioggia di commenti. Qualcuno lo insulta: «Ma stai zitto testa di c…o. Pensa a farti curare pazzoide. Tu non sei sempre in tv a fare vedere le sfuriate demenziali…». Ma sono in tanti ad approvare le sue parole e a scagliarsi contro Conte. Scrive un utente: «Per sostituire Conte c’è una destra pronta con Salvini e qui, se la situazione non fosse seria, ci sarebbe da scompisciarsi dal ridere». E un altra osserva: «Un incosciente, incompetente, squilibrato, superficiale, sbruffone, preoccupante, irresponsabile, opportunista, inefficace. Alcuni degli aggettivi da lui scagliati contro Salvini gli tornano indietro con gli interessi».