Coronavirus, Pietro Senaldi: “Porti aperti e infetti, l’Italia stende il tappeto rosso ai clandestini”
Nulla può frenare il governo giallorosso dal proposito di far entrare illegalmente immigrati nel nostro Paese. Grazie al coronavirus si è registrato l’ennesimo paradosso della accoglienza. Per ragioni precauzionali, l’Italia ha razionalmente chiuso il corridoio umanitario con il Niger, Stato tormentato dal quale da mesi via aerea giungono alcune decine di profughi. Sono persone identificate, sane e delle quali conosciamo storia e dolori. Siamo diventati una terra infetta e non intendiamo affliggere con i nostri virus chi ha già sofferto, pertanto abbiamo sospeso gli arrivi, avendo ben altre emergenze di cui occuparci. Risultato, l’unico modo per arrivare oggi come immigrati in Italia e vedersi steso il tappeto rosso è da clandestini.
Quel che risulta meno comprensibile infatti è come mai continuiamo a tenere aperti i porti alle navi delle ong, che pure ieri hanno scaricato a Messina quasi duecento clandestini con la sollecita collaborazione del nostro esecutivo, sordo alle lamentele del governatore siciliano Musumeci, che aveva chiesto la quarantena per le persone a bordo. La giustificazione di maniera con la quale le organizzazioni umanitarie ignorano sistematicamente Tunisia, Grecia, Albania, Malta e tutti gli altri Stati per puntare direttamente alle nostre coste è la ricerca del porto sicuro. Insomma, a detta di chi subentra agli scafisti e si occupa del secondo tratto della traversata della speranza, noi saremmo l’unico approdo civile possibile. Trattasi di balla, una tra le tante che il virus cinese ha contribuito a svelare.
LA BALLA SMASCHERATA
Grazie alle scarse abilità comunicative del premier Conte e del suo staff, il mondo intero ci ritiene un lazzaretto a cielo aperto. La Fao, organizzazione umanitaria dell’Onu, disdice i convegni in Italia, la Cina mette in quarantena i nostri connazionali, gli Stati Uniti valutano di sospendere i voli con il nostro Paese, l’Austria ferma i lombardo-veneti sui treni, la Francia ci costruisce intorno un cordone sanitario, Israele, il Bahrein e altri ci chiudono le frontiere in faccia. Da porto sicuro siamo diventati porto infetto, però le ong implacabili continuano a sbarcare migranti e nessuno a sinistra batte ciglio.
Lo scenario è sconfortante. Il virus ha bloccato Lombardia e Veneto, le regioni che sono il polmone economico del Paese, ma per il governo giallorosso i conti sono poco più che un dettaglio. M5S e Pd vanno avanti per la loro strada. In attesa di misure di sostegno che impediscano a chi rischia di fallire a causa della sospensione della propria attività, le forze sinistre dell’esecutivo sono andate avanti a tutta birra su quello che davvero sta loro a cuore: porte aperte agli immigrati illegali e mani libere ai pm per fare tutto ciò che vogliono. La norma che legittima le intercettazioni selvagge è stata uno dei pochi provvedimenti che il Parlamento ha varato dall’inizio dell’anno.
di Pietro Senaldi