“Faresti mai sesso con un marocchino?” A Bergamo il test che “scheda” gli studenti razzisti

Bergamo, 25 feb – Un test con domande trabocchetto per individuare gli studenti meno inclini all’accoglienza e all’inclusività. Succede in una scuola superiore di Clusone, in provincia di Bergamo, e ne dà notizia in esclusiva il Giornale. La struttura scolastica coinvolta nella vicenda è l’Istituto d’Istruzione Superiore Statale Andrea Fantoni, dove la direzione ha diffuso tra gli alunni una prova con domande-tranello a risposta multipla. 

Ad esempio: “Secondo te è vero che il comportamento criminale dei marocchini è dovuto alle differenze culturali di questo popolo?”, “I marocchini discendono da popolazioni che possiedono abilità meno sviluppate?“, fino ad arrivare a oscenità come “Saresti disposto ad avere rapporti sessuali con un marocchino?”. Il questionario è composto da due fogli, il primo con le domande e il secondo con una scala di opinioni sulla quale viene chiesto di esprimere “il tuo grado di accordo riguardo alle seguenti affermazioni” con una gamma di risposte che va da “sì” all’”assolutamente no”. A segnalare il fatto al Giornale è stato il consigliere comunale e regionale della Lega Max Bastoni, venuto a conoscenza del test tramite i genitori di un’alunna che avevano segnalato l’episodio.

Domande che si fanno sempre più subdole e tendenziose man mano si scorre il questionario: “Cosa pensi dell’arrivo di marocchini in Italia?”, “Secondo te i marocchini danneggiano la nostra immagine di Stato?”, “Pensi che la criminalità è aumentata in corrispondenza all’aumento di marocchini nel nostro Paese?”, “Daresti una mano a un marocchino in caso di bisogno?”, “Pensi che la convivenza con i marocchini possa arricchire la nostra cultura?”, “Ha mai provato ammirazione per un marocchino?”, “Hai mai odiato una persona solo perché è marocchina?”.

Il foglio con la gamma di risposte da scegliere non è di certo meno inquietante: “I marocchini occupano posti di lavoro che spetterebbero agli italiani”, “Italiani e marocchini non potranno mai sentirsi a loro agio gli uni con gli altri”, “È risaputo che i marocchini hanno aumentato il livello di criminalità in Italia”, “Un mio famigliare ha un bambino con una persona marocchina ed il bambino non assomiglia alla mia famiglia. La cosa mi dà fastidio”, “Sarebbe preferibile che i marocchini che vivono in Italia non si recassero in posti dove non sono desiderati”, “Sarei disposto a convivere con individui marocchini”, “Avrei problemi a difendere un individuo marocchino”, “Sarebbe un problema se uno dei miei genitori si risposasse con un individuo marocchino”.

E che ci faranno mai i valenti professori dell’istituto con tutti i dati raccolti nel questionario? A pensare male sembrerebbe una sorta di “schedatura” degli studenti non allineati con il pensiero immigrazionista, un elenco di persone sulle quali – magari – “insistere” maggiormente con i temi di accoglienza e multiculturalismo. O peggio ancora, da additare agli altri come “cattivo esempio”. Chissà.

Fato sta che le stesse domande che si pone anche Bastoni nel commentare duramente l’accaduto: “Cosa succede ad uno studente che non condivide la retorica buonista? Viene schedato? Negli anni Settanta gli studenti non omologati alla sinistra extraparlamentare finivano, segnalati dagli insegnanti, sotto la graticola dei servizi d’ordine di Avanguardia Operaia. Oggi finiscono alla gogna o come soggetti da rieducare?”.

Cristina Gauri

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