Coronavirus, quando il ministero della Salute diceva: “Il contagio non è affatto facile” (Video)
Roma, 24 feb – “L’infezione da coronavirus colpisce le vie respiratorie, ma il contagio non è affatto facile soprattutto se usiamo prudenti norme igieniche”. Così due settimane fa un rassicurante Michele Mirabella tranquillizzava gli italiani in un video comparso sul sito del ministero della Salute. Niente allarmismo, abbiamo tutto sotto controllo, dicevano: il pericolo, semmai, era un altro: quello del razzismo, dell’odio propugnato dai fascioleghisti, che dal governo pretendevano misure di controllo e profilassi per i propri cittadini, in particolar modo per quelli più deboli. Quelli che ora sono in fin di vita o sono morti, ad esempio.
Così, mentre l’esecutivo chiudeva i voli diretti dalla Cina, dalla Cina si continuava a entrare in Italia in maniera indisturbata, facendo scalo a Dubai; mentre il Pd ridicolizzava l’eccessivo allarmismo del centrodestra, opponendosi alla possibilità delle misure di quarantena, dava segnalazione di virtù mangiando involtini primavera e abbracciando cinesi. “Basta misurare la temperatura agli aeroporti”, dicevano, quando in realtà l’infezione può essere presente senza febbre.
Non lo diciamo noi del Primato perché siamo degli xenofobi impenitenti. Lo ha spiegato ieri Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo Oms: “Paghiamo il fatto di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina. Abbiamo chiuso i voli, una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località. Così possono comunque entrare persone provenienti dalla Cina delle quali si finisce per perdere il controllo. Quello che serve in questo momento è controllare l’elenco dei passeggeri e isolarli se vengono da Paesi sospetti”. Sulla presunta difficoltà del contagio Ricciardi ha messo una pietra tombale: “quando vengono contagiati i medici significa che non si sono messe in campo le pratiche adatte, oltre al fatto che il virus è molto contagioso”.
Di acqua, di infettati e – ahimè – di morti ne sono passati sotto i ponti, da quel video rassicurante: 230 contagiati (172 nella sola Lombardia), di cui il 20% in terapia intensiva a lottare fra la vita e la morte, 6 decessi, una mortalità del 2,6%. “Non è affatto facile il contagio”: sarà forse per questo che mezza Lombardia è paralizzata, il lodigiano è ora la Wuhan padana, gli ospedali stanno diventando trappole mortali per anziani e immunosoppressi. Che capolavoro.
Cristina Gauri