Zingaretti adesso implora i grillini: “Insieme ovunque o vince la destra”
Leali con il governo Conte ma ora è il tempo di cambiare passo. Dall’assemblea nazionale del Pd, che ieri a Roma ha ufficialmente eletto Valentina Cuppi, sindaco di Marzabotto, presidente, Nicola Zingaretti prova a dare una scossa alla maggioranza giallorossa, impantanata nei litigi.
Il segretario dei dem individua nel prossimo appuntamento elettorale delle regionali un altro pericolo per l’esecutivo. Quasi si inginocchia con gli alleati grillini, implorando un’intesa: «Lo dico agli alleati di governo: alle elezioni regionali e comunali non lasciateci soli contro Salvini e le destre, l’unità è un valore fondamentale. È inaccettabile che quando si vince è merito di qualcun altro, quando si perde è colpa del Pd». Ma non risparmia una frecciatina sul taglio dei parlamentari: «Il 29 ci sarà il referendum sul taglio del numero dei parlamentari. Io non lo condivido e credo sia stato un errore sottoscriverlo ma rispetto chi lo ha fatto anche del Pd. Rischia di diventare un referendum sul parlamentarismo».
Il leader del Pd rivendica con orgoglio la ritrovata unità del Pd. E soprattutto evidenzia di aver retto alla scissione renziana: «Abbiamo capito che siamo salvi, ora siamo più uniti, sappiamo che solo noi possiamo salvare l’Italia dalle destre e questo è un bellissimo obiettivo per il Pd». Gran parte dell’intervento di Zingaretti è dedicato al rapporto con gli alleati di governo e, in particolare, con il leader di Italia Viva: «Basta temporeggiamenti per mettere in difficoltà il governo». La scossa di cui parla il segretario dei democratici passa attraverso un patto per lo sviluppo e il lavoro, crescita e giustizia sociale: «C’è la necessità che, attraverso l’azione di governo, si apra una nuova stagione produttiva e sociale del Paese. Si affronti dopo la verifica questo grande tema: quali politiche mettere in campo per l’economia italiana». Dall’assemblea nazionale del Pd non arriva alcun passo indietro sulla legge elettorale: «L’accordo sulla soglia di sbarramento non può essere oggetto di mediazioni al ribasso», si legge nell’odg approvato dall’assemblea Pd sulla legge elettorale in riferimento alla soglia del 5 % concordata nel testo Brescia. Mentre dalla reunion democratica arriva una frenata sul congresso, annunciato un paio di settimane fa da segretario. Si va avanti invece – annuncia Zingaretti nella relazione approvata all’unanimità sulla costruzione del campo largo progressista aperto alle Sardine con l’annuncio di un manifesto per l’Italia. Il segretario affida a Dario Nardella (sindaco di Firenze, ndr) il coordinamento del comitato nazionale per la rete degli spazi democratici e civici promossi in tutto il territorio nazionale». In platea aleggia però lo spettro di elezioni anticipate: i dem non credono né alla proposta di un governo istituzionale, avanzata da Renzi, né a un Conte ter con l’appoggio dei responsabili. Il voto resta l’unico sbocco in caso di crisi. Due le date cerchiate in rosso al Nazareno. 17 o 24 maggio per ridare la parola agli italiani.
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