La Merkel vuole le ostetriche italiane: indeterminati e stipendi raddoppiati
L’immigrazione qualificata è una costante della Germania guidata da Angela Merkel: le ostetriche italiane lo sanno bene.
E studiare in Italia, in virtù delle offerte di lavoro provenienti dalla “locomotiva d’Europa”, può essere un requisito niente male. Ma solo come lasciapassare per un altrove distante qualche ora di aereo. Fra possibilità che mancano e necessità di completare un percorso altrimenti limitato alla fase formativa, le ostetriche del Belpaese, nel caso riuscissero a passare una selezione che sarà di sicuro molto accurata, avrebbero accesso a contratti che prevedono, tra le varie condizioni, pure il diritto ad una abitazione prossima al posto di lavoro. Da noi si tratta per lo più di vere e proprie chimere. E questo è solo uno degli aspetti contrattuali di rilievo. Sappiamo quale siano gli sforzi necessari per entrare nel mercato del lavoro del Belpaese. L’Europa, a quanto pare, non offre chanche sempre uguali a se stesse.
Stando a quanto riportato dall’edizione odierna de La Verità, le assunzioni sono state previste da Zeitarbeitsfirma, un’aziena di Stoccarda. La fonte appena citata fa presente come sia stata organizzata una “massiccia campagna pubblicitaria”. C’è la copertura economica per garantire a chi viene assunto ben 3.300 euro al mese. Non stiamo parlando di un periodo di prova o di una collaborazione precaria: l’indeterminatezza contrattuale è un’altra caratteristica che vale la pena segnalare. E la cifra riportata è inerente “soltanto” allo stipendio netto. La destinazione, inoltre, è rappresentata da nosocomi pubblici. Certo, bisogna apprendere il tedesco sino ad arrivare ad un attestato che certifichi il possesso di un B2, ma tutto è predisposto affinché l’iter studiorum proceda a mano a mano. La Germania investe sulle competenze esistenti e su quelle ancora da raggiungere. C’è spazio pure per un po’ di comunitarismo aziendalista, con iniziative messe in campo per far sì che tutti possano sentirsi a casa. Niente, insomma, è lasciato al caso. Parma, Roma, Bari: chi abita in queste realtà può già aver appreso l’esistenza di questa prospettiva. Ma bisogna aver studiato ostetricia o infermieristica.
Questo è uno dei tanti episodi che registra come Angela Merkel e Berlino abbiano una visione molto lucida in tema di gestione dei fenomeni migratori. La “stretta” annunciata l’estate scorsa non interviene se la ricerca riguarda un know-how che, evidentemente, alcuni professionisti italiani sono in grado di assicurare. Attenzione ad un’ulteriore specifica: quei 3.300 euro potrebbero essere un punto di partenza. Per l’Italia chimere – dicevamo – o addirittura sogni.
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