Sala dà 16 milioni di euro agli Sprar per far lavorare 118 migranti
Spendere sedici milioni di euro (dicasi sedici) per trovare lavoro ad appena 118 richiedenti asilo. Ci è riuscito il comune di Milano, che ha destinato 16 milioni di euro di fondi statali al finanziamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Con risultati fallimentari in termini di accoglienza e integrazione, visto che con la suddetta e ingente cifra Palazzo Marino e il tanto decantato modello Sprar meneghino sono riuscito a dare un impiego a soli centodiciotto immigrati.
Ecco, tutto fuorché un successo per l’amministrazione di Beppe Sala, che incassa l’ennesimo passo falso in tema di immigrazione. Nelle scorse settimane, infatti, vi avevamo già raccontato come nonostante la giunta di centrosinistra copra i migranti di servizi, questi ultimi li snobbino (quasi) del tutto. Per esempio, lo sportello comunale della Casa dei Diritti “Diritto e diritti per meglio orientarsi” non viene preso in considerazione dagli stranieri, nonostante metta a loro disposizione consulenti e avvocati per districarsi nei gineprai della burocrazia casa, lavoro, diritto penale, famiglia e, appunto, immigrazione. E il tutto, ovviamente, ha un costo…
Bene, adesso saltano fuori – grazie a un’interrogazione in consiglio comunale di Silvia Sardone – questi sedici milioni sostanzialmente gettati alle ortiche, visto che negli ultimi tre anni – dal 2017 al 2019 – Palazzo Marino ha speso più di 16 milioni di euro per 118 posti di lavoro ai richiedenti asilo, un decimo del totale delle persone che hanno fatto richiesta. Ciò significa che sono serviti 135 mila e rotti euro per ogni “assegnazione lavorativa”. Per l’esattezza, sono stati 5,4 i milioni investiti nel 2017, 5,1 nel 2018 e 5,5 nel 2019.
La consigliere comunale ed europarlamentare della Lega picchia duro contro la giunta e il primo cittadino: “Il modello Sprar, presentato dalla sinistra come fiore all’occhiello dell’accoglienza e dell’integrazione, continua a dimostrarsi un grande buco nell’acqua a Milano. Nel dettaglio, sono stati attivati 177 tirocini a favore di 144 persone nel 2017, assumendone 36; nel 2018, a fronte di 204 tirocini a favore di 142 persone ne sono state assunte 43; nel 2019, a fronte di 229 tirocini a favore di 180 persone ne sono state assunte 39”.
L’esponente del Carroccio, dunque, ha aggiunto: “È davvero assurdo che su oltre 1.200 richiedenti asilo ospitati negli Sprar di Milano solo un decimo abbia trovato lavoro: Pd e compagni, ossessionati dagli immigrati, dovrebbero ammettere il fallimento ed evitare di continuare a battere il tasto dell’accoglienza facendo la guerra ai sacrosanti decreti sicurezza di Salvini che con la cancellazione della protezione umanitaria hanno messo un freno alle richieste d’asilo”. Infine, la leghista chiosa: “In tutto ciò, nei quartieri popolari di Milano, ci sono cittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese ma di loro all’amministrazione non importa nulla. Forse perché sono italiani?”.
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