Milano, viaggio nel mercatino “del rubato” tra abusivi, degrado e illegalità

Ogni sabato e domenica mattina del mese i marciapiedi di viale Puglie, periferia est di Milano, si trasformano in una fiumana di gente.

A un tiro di schioppo da piazzale Cuoco sorge infatti il più grande mercatino dell’usato (o meglio, del rubato…) dell’intera città. Ma nell’area dismessa che ospita il bazar in moltissimi ci vanno anche con i carrellini e i sacchetti della spesa per fare compere alimentari.

Il via-vai inizia di prima mattina, visto che il cosiddetto “mercatino solidale” Hobbypark apre già alle sette (e chiude alle quindici). Questa domenica c’abbiamo fatto un salto anche noi. Un mercatino delle pulci frequentato in larghissima parte da extracomunitari e rom. Così come sono immigrati e sinti moltissimi degli ambulanti e degli abusivi che vendono merce di ogni tipo dietro le bancarelle.

Ecco, la merce. Nel suk dell’illegalità che l’amministrazione di Beppe Sala fa finta di non vedere, si vende e si compra davvero di tutto. Oltre ad alcuni food-truck per di cibo etnico, nel mercatino di viale Puglie si trovano prodotti alimentari, vestiti, scarpe, prodotti sanitari, piccol-medi-grandi elettrodomestici, oggettistica varia, cellulari, computer, televisioni, arnesi da lavoro. Il tutto, tra la sporcizia e l’illegalità, ovviamente a prezzi stracciati. Perché si tratta di merce probabilmente rubata o presa da qualche “banco alimentare” solidale. (GUARDA IL VIDEO). Milano, viaggio nel mercatino del “rubato”Pubblica sul tuo sito

La fetta peggiore di questo piccolo mondo a parte e senza regola – reale zona franca, nonostante le pattuglie della polizia locale – è una stretta lingua di terra battuta, al confine proprio tra l’Hobbypark vero e proprio – il mercato legale dello scambio e del baratto – e l’ex mercatino di San Donato. Si tratta di una via assai stretta, colma di persone, ai cui lati imperversano sacchetti e valigie strabordanti di confezioni di shampoo, bagnoschiuma, tonno in scatola, salami e chi più ne ha più ne metta. Che siano rubati, contraffatti o scaduti poco importa a chi lo frequenta: con pochi euro, giusto qualche moneta, te li porti a casa.

Il nostro tour all’interno del suk di piazzale Cuoco fila liscio fino a quando qualcuno si accorge che stiamo filmando con il telefono: alcuni rom non la prendono bene (eufemismo), ci insultano e ci “invitano” ad andarcene con le seguenti parole: “Tu qui non filmi niente e nessuno. Capito? Pezzo di m…vaffanc…”. Noi non ce ne andiamo e terminiamo il giro tra le bancarelle del bazar, assistendo a numerose compravendite. Ah, indovinate quanti scontrini abbiamo visto? Zero.

“Nella Milano di Sala, che sembra preoccuparsi solo del centro, esistono realtà come il mercato di viale Puglie, dove l’illegalità è sovrana. Un vero e proprio mercato del rubato e per chi denuncia: minacce. Noi sogniamo un’altra Milano”, tuona Max Bastoni, consigliere comunale e regionale della Lega che ci ha accompagnati in questa avventura.

il giornale.it

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