“Coronavirus? In Toscana si rischia delitto contro salute pubblica”

Sale la preoccupazione in Toscana per l’arrivo di oltre 2.000 cittadini cinesi di ritorno nella Regione dopo essere stati in patria per festeggiare il Capodanno.

A dare la comunicazione è stato il governatore Enrico Rossi che ha presentato l’apertura di un ambulatorio dedicato proprio alle persone rientrate dalla Cina.“Al momento non c’è nessun allarme, nessun caso di nuovo Coronavirus tra persone di ritorno dalla Cina. Quindi, certo, dobbiamo alzare il livello di attenzione e di prevenzione, ma prima di tutto combattere la paura, l’ignoranza, il pregiudizio, i fenomeni di razzismo. Qui da noi allo stato attuale il vero problema è la normale influenza, non il Coronavirus”, ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, come riportato da “La Nazione”. Proprio per gestire la situazione, in località Osmannoro (Firenze) è stato aperto un ambulatorio dove sarà possibile effettuare il tampone faringeo necessario per individuare le persone positive al virus.

Le misure prese dalla Regione, tuttavia, non hanno pienamente tranquillizzato i politici di centrodestra, che hanno deciso di rivolgersi direttamente al ministero della Salute per ricevere dei chiarimenti. Richiesto anche un dibattimento sul tema in Parlamento.

“Abbiamo presentato un Question Time alla Camera dei Deputati per chiedere subito notizie in merito al ritorno a Prato di circa 2000 cinesi. Vogliamo capire come il ministero della Salute pensa di muoversi e quali precauzioni ha intenzione di prendere a tutela della salute di tutta la città di Prato e non solo”, hanno comunicato in queste ore i deputati di Forza Italia Stefano Mugnai ed Erica Mazzetti, come riferito da “La Nazione”. Allarme Coronavirus, tensione in Toscana per i 2.500 cinesi di ritorno dopo il CapodannoPubblica sul tuo sito

“Preferiamo prevenire ogni rischio e conoscere le intenzioni del Governo. La stampa locale ha annunciato che sono in corso i rientri dei cinesi andati a festeggiare il Capodanno in Cina, alcuni dei quali sono rimasti bloccati a seguito delle misure cautelative adottate dalle autorità cinesi. Il console cinese ha parlato di 2.500 persone: 2.000 su Prato, 500 su Firenze. Queste notizie hanno creato preoccupazione che non deve divenire panico, ma neanche portare alla disattenzione”, hanno concluso nella nota da loro rilasciata.

Alle parole dei due deputati di Forza Italia fanno eco quelle di Giorgio Silli, residente a Prato e deputato di Cambiamo: “Sono molto preoccupato per la mia Prato. C’è il rischio che qualcuno debba rispondere del reato di ‘delitto colposo contro la salute pubblica’ per la mala gestione dell’emergenza sul Coronavirus. Purtroppo la confusione regna sovrana. Gli unici da cui i cittadini e i sanitari pretenderebbero chiarezza, gli esponenti delle istituzioni regionali, provinciali e comunali, navigano a vista anteponendo la colpevolizzazione del centro destra. Stanno dimostrando di essere incapaci di gestire quello che sta accadendo”.

Lo stesso virologo Roberto Burioni, intervenendo sul caso, ha parlato di doverose misure di prevenzione da adottare. “È assolutamente necessario che i 2.500 cinesi che rientreranno dalla Cina in Toscana rimangano per 14 giorni in quarantena”, ha dichiarato all’Agi. “La quarantena è l’unica arma di difesa che abbiamo per proteggerci dalla diffusione del Coronavirus e non possiamo non usarla. Da medico posso dire che se anche una persona di queste 2.500 uscisse di casa e risultasse poi infetta si metterebbe a rischio tutto il lavoro di contenimento fatto finora. In questo casi credo sia mille volte più importante eccedere in prudenza che lasciare tutto alla faciloneria”, ha aggiunto.

il giornale.it

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