Anguillara, si dimettono nove consiglieri: cade la sindaca 5s Anselmo
Viene eletta nel 2016 insieme a Virginia Raggi. Condividono anni di lavoro e ora sono pronte al passo nel vuoto. O almeno una di loro.
Terremoto politico ad Anguillara Sabazia, comune a nord della capitale, sulle sponde del lago di Bracciano. Qui le dimissioni in blocco di nove consiglieri fanno cadere la sindaca del Movimento 5 Stelle, Sabrina Anselmo.
Tra le motivazioni: “L’inconciliabilità politica avvenuta nel tempo tra i componenti della maggioranza. Uomini e donne che avevano fondato la propria credibilità su valori assoluti quali onestà, trasparenza e partecipazione attiva dei cittadini. Principi puntualmente disattesi per arroganza di pochi a discapito degli altri presenti”.
Le dimissioni, protocollate questa mattina dall’ormai ex presidente del consiglio comunale, Silvia Silvestri, provocano il tonfo della sindaca pentastellata. I firmatari sono: Silvia Silvestri, Ernesto Liberati, Antonio Pizzigallo, Antonio Fioroni, Silvio Bianchini, Matteo Flenghi, Eugenio Catarci, Roberto Guiducci, Christian Calabrese. Le parole e le accuse nei confronti della sindaca Anselmo sono molto forti: “Da tempo, il gruppo consigliare di maggioranza, è tenuto allo scuro delle scelte dell’esecutivo che ha voluto uno scollamento tra la giunta e il consiglio stesso, venendo meno al principio di condivisione”.
Chi decide di fare un passo indietro, sottolinea incapacità nella gestione economica del comune. Promesse disattese sul piano regolatore del territorio. E poi le scelte, considerate sbagliate, sulla conduzione dell’emergenza sismica e statica dei plessi scolastici. Tra tutti la vicenda della scuola di via Verdi, inagibile e chiusa da un giorno all’altro, con la gara per i moduli provvisori che si è rivelata un disastro. I bambini sono stati costretti a seguire le lezioni per giorni in container sporchi, umidi, pieni di muffa e infiltrazioni.
Problemi notevoli che lanciano un monito al movimento, schiacciato anche a livello nazionale dalle inefficienze della sua classe dirigente. Queste dimissioni rappresentano un monito per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sempre più al centro di tensioni legate al totale degrado in cui verte la capitale. Le considerazioni contenute nell’atto di sfiducia parlano di piano regolatore, scuola e di politica gestionale che porta inevitabilmente al dissesto finanziario. La volontà del gruppo consigliare era quella di revocare il Prg e diminuire il consumo di suolo sul territorio di Anguillara.
Ma la maggioranza in comune si è ritrovata solo a sperperare risorse senza ottenere quanto originariamente sbandierato in campagna elettorale. Al centro, come detto, la scuola. Le accuse mosse alla sindaca sono legate alle sorti degli istituti scolastici del paese. Sabrina Anselmo preferirebbe ingessare il bilancio comunale per costruire una nuova struttura in via Duca degli Abruzzi, piuttosto che mettere in sicurezza quelle esistenti. Con grave pericolo per l’incolumità pubblica di alunni e docenti. Oltre alla scuola in via Verdi sarebbero inagibili anche altre scuole. In particolare le scuole di Monte Le Forche, l’asilo nido il Ranocchio, la materna e la primaria Scala. E le medie San Francesco.
I dimissionari sottolineano poi il dissesto finanziario del comune con enormi ricadute economiche sulle tasche dei concittadini, ormai intolleranti alle politiche di arroganza e saccenteria. Finisce qui. Con la cronaca di un comune allo sbando. E chissà se ora, Virginia Raggi, si sentirà un po’ più sola.
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